Roma, 24 nov – Il governo giallofucsia continua nell’opera di terrorismo psicologico per far sì che a Natale non ci siano cenoni, tombolate, che gli italiani restino belli distanziati, con la mascherina e “si scambino i doni” – come dice il premier – in totale sobrietà. E guai a chi si diverte. Ecco perché dopo l’ignobile ricatto morale del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, secondo il quale “parlare del cenone con 600 morti al giorno è fuori luogo“, arriva un altro macabro avvertimento. Quello del viceministro alla Salute: “Sarà un Natale di emergenza, non c’è ombra di dubbio. E’ inutile che ci giriamo in torno: tra regali, baci e abbracci in situazioni con anziani di 80-85 anni basta un solo positivo e si rischia una strage“. Sì, Pierpaolo Sileri parla proprio di strage. Se non è terrorismo psicologico questo.
“Abbiamo 630 morti in un giorno: è come se cadessero 3 aerei pieni di italiani”
Anche il viceministro alla Salute si allinea alla posizione di Conte e del resto dell’esecutivo giallofucsia, secondo cui chiedere di festeggiare il Natale è da irresponsabili. “Non riesco a pensare al cenone di Natale o al veglione di Capodanno. Capisco il desiderio di tornare alla normalità, ma è qualcosa che può essere anche letale. Cerchiamo di essere concreti: il virus circolerà ancora il 25 dicembre, cerchiamo di non vanificare gli sforzi“, dice intervenendo a Mattino 5. In merito allo stop alle vacanze sulla neve, poi, Sileri ricorda che “dove c’è assembramento, c’è rischio. I numeri di oggi non ci permettono di tornare ad una normalità completa. Leggo i dati, abbiamo avuto 630 morti: è come se ogni giorno cadessero 3 aerei pieni di italiani. E’ vero che muoiono i più fragili e più anziani, ma senza il coronavirus avrebbero vissuto ancora”. Esempi terribili, scenari di morte: tutto l’apparato retorico, insomma, per scoraggiare qualsiasi festeggiamento dopo quasi un anno di epidemia e tanti mesi passati chiusi in casa.
L’oscuro presagio del viceministro
Poi il viceministro deve ammettere che il quadro epidemico non è così terribile. “I dati sono in miglioramento, è innegabile, grazie all’ultimo Dpcm. Un impianto di regole nazionali con restrizioni più forti, con zone rosse e arancioni, riduce l’esposizione al virus e riduce i contagi. Quello che manca è la riduzione della pressione sugli ospedali. Finché non diminuisce la pressione sul servizio sanitario nazionale, la situazione resta in sospeso – avverte -. O meglio, sono sicuro che il quadro migliorerà e verranno alleggerite le condizioni delle regioni rosse e arancioni, bisogna aspettare un paio di settimane. Ma tra un mese ipotizzo che una regione avrà alcune zone ancora rosse e altre arancioni: in queste aree nulla cambierà rispetto a oggi”. Così Sileri si produce in previsioni funeste, degne del miglior Crisanti, uccello del malaugurio come pochi.
Insomma, anche il medico a 5 Stelle che a quanto pare lascerà grillini e politica, si aggiunge alla schiera di chi a Palazzo Chigi e dintorni, sta rovinando il Natale agli italiani con un mese di anticipo.
Adolfo Spezzaferro
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