Roma, 9 ago – Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, ormai lo si è capito, è un vero pesce fuor d’acqua in questo governo gialloverde. Piazzato da Mattarella nel cuore dell’esecutivo populista per frenarne le spinte sovraniste, l’antifascista Moavero non perde occasione per mettere i bastoni tra le ruote al duo Salvini-Di Maio. Ieri per esempio, presenziando in Belgio all’anniversario del disastro di Marcinelle, dove nel 1956 persero la vita 136 lavoratori italiani nella locale miniera di carbone, il titolare della Farnesina ha istituito in tutta serietà un paragone tra gli emigrati italiani di ieri e gli immigrati africani di oggi: «Non dimentichiamo che anche noi fummo migranti nel mondo».
Moavero, infatti, non ha fatto nulla per nascondere il suo intento chiaramente ideologico: «Oggi che siamo nei postumi della crisi economica, e che siamo di fronte alle sfide della migrazione, non dobbiamo dimenticare queste tragedie del passato che fanno parte di noi stessi, di quello che siamo stati e di quello che siamo». Per essere ancora più esplicito, il ministro degli Esteri ha quindi aggiunto: «Non dimentichiamo che Marcinelle è una tragedia dell’immigrazione, soprattutto ora che tanti vengono in Europa. Non sottostimiamo la difficoltà di gestire un tale fenomeno, ma non dimentichiamo che i nostri padri e nonni erano migranti».
Non si è dunque fatta attendere la risposta (durissima) della Lega: «Moavero manca di rispetto agli italiani. Paragonare gli italiani che sono emigrati nel mondo, a cui nessuno regalava niente né pagava pranzi e cene in albergo, ai clandestini che arrivano oggi in Italia è poco rispettoso della verità, della storia e del buon senso». Così si sono espressi Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, i capigruppo leghisti a Camera e Senato. Ma anche Luigi Di Maio non ha affatto gradito le esternazioni di Moavero, a cui il vicepremier pentastellato ha risposto per le rime: «Io penso che queste tragedie storiche debbano farci riflettere. La tragedia di Marcinelle ci deve ricordare che non bisogna emigrare».
Elena Sempione
Moavero ci riprova: “Anche noi fummo migranti”. La Lega: “Non insulti gli italiani”
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3 comments
Questa gente diventa “politico” di professione pagata dai contribuenti che deve rappresentare, ricordatevi quando andrete a votare la prossima volta e la volta ancora dopo e tutte le volte che parlate ai vostri figli della politica e di come la situazione in quel momento è cusata dai politici che noi votiamo.
Esodi come quelli che stanno avvenendo ora in Italia non sono mai avvenuti in passato. In particolare USA, ma anche Australia, GB e Belgio, avevano estremo e urgente bisogno di lavoratori (nei primi del ‘900 c’erano i manifesti americani in Italia con cui si chiedeva agli italiani di andare là). È comunque un paragone delirante, quello fatto da Moavero. Credo che Moavero sia pagato da qualcuno, altrimenti non si spiega l’odio verso i propri connazionali, odio basato su argomentazioni prive di senso.
Questo grigio burocrate,servo del presidente piddino, ne combina una al giorno……… Pensi a lavorare, che a straparlare già ci pensa il suo presidente………entrambi ricordino Pamela e si puliscano le fauci…….invece di proteggere negroidi e zingari abbiano rispetto per il popolo italiano e per i morti…….vergogna.