Roma, 28 lug — Le donne della sinistra istituzionale italiana in lutto, le parole «ministra» o «senatrice» non entrano nel linguaggio del Senato: non è stato infatti approvato l’emendamento al nuovo regolamento del Senato, presentato dalla senatrice M5S Maiorino — e votato a scrutinio segreto, su richiesta di Fratelli d’Italia — che avrebbe introdotto la parità di genere nel linguaggio istituzionale.
Senato, niente parità di genere nel linguaggio istituzionale
La norma avrebbe previsto l’abbandono del «genere unico» e l’introduzione nel linguaggio istituzionale scritto dei termini «ministra» e «senatrice», oppure «la presidente», declinando al femminile per tutti i ruoli. La proposta, che aveva incontrato il plauso dei relatori nella Giunta per il Regolamento di Palazzo Madama, ha ricevuto solo 152 voti favorevoli, numero insufficiente a raggiungere la maggioranza assoluta necessaria (60 sono stati i voti contrari e 16 gli astenuti). Ululati, urla e altre manifestazioni scomposte — soprattutto da parte di Cinquestelle — alla bocciatura delle proposta, con il presidente Casellati che ha zittito i presenti definendo le proteste «pretestuose e inaccettabili».
Il pianto delle pasionarie
Nella giornata di ieri il pianto delle politiche di area centrosinistra ha punteggiato le cronache social. Si ritorna al Medioevo senza passare dal via, dunque, all’Inquisizione, ai roghi di streghe, all’oppressione: mentre — è il messaggio che fanno passare le pasionarie del femminismo istituzionale — è certo che con l’introduzione del termine «ministra» le italiane tutte sarebbero state catapultate in un’era di diritti e prosperità.
Senato senza “ministre”, si galoppa verso il Medioevo
«Respinto ora con voto segreto l’emendamento per introdurre nel Regolamento del Senato la parità di genere nel linguaggio ufficiale. Se questo è l’anticipo del nuovo Parlamento, abbiamo un motivo in più per lottare con forza. La nostra Italia crede nell’eguaglianza», tuona su Twitter la senatrice Pd Monica Cirinnà. Peccato non registrare la medesima foga su temi quali l’assenza di sicurezza nelle città, che rende le donne i bersagli prediletti di aggressori di varia provenienza, o la necessità di varare nuove politiche per favorire e incentivare la maternità. No, frignano tutte perché non hanno ottenuto di stampare «ministra» o «senatrice» sulla carta intestata. «La destra al Senato boccia l’introduzione del femminile per i ruoli istituzionali delle donne, altra forma di discriminazione. Le donne non devono cambiare genere quando rivestono ruoli apicali», punta il ditino la solita Boldrini.
L’invidia del pene delle donne Pd
Ritorno al Medioevo sottolineato pure dall’europarlamentare Pd Alessandra Moretti: «La destra pretende il voto segreto per affossare l’emendamento che introduceva la parità di genere nelle comunicazioni ufficiali del Senato. Vogliono riportare le donne al medioevo ma non hanno il coraggio di ammetterlo a viso aperto».
Peccato che chi — a detta loro — vorrebbe riportare la donna al Medioevo ha per leader proprio una donna, che attualmente concorre per diventare l’inquilina di Palazzo Chigi. Al contrario del Pd, che blatera tanto di parità ma una donna al vertice ancora non ce l’ha ancora messa e vede gli uomini dem con le terga ben piantate sulla cadrega, riservando agli esponenti femminili tante belle cariche-«contentino» di circostanza, per fingere di timbrare il cartellino della parità di genere. Un atteggiamento, questo, di cui di certo non si può incolpare il centodestra. Ed ecco spiegato, dunque, perché si infervorano tanto sui termini al femminile: è l’unico riconoscimento che gli resta nella loro grigia vita politica fatta di eterni secondi posti.
Cristina Gauri
4 comments
Senatrice ci può stare, come abbiamo attrice, relatrice, ecc.
Ministra e sindaca, invece, sono obbrobri linguistici di cui fare benissimo a meno.
Tra le migliori ‘agentesse’ del demonio esistenti al mondo
Si candidino in Germania, la la declinazion in per rendere il femminile es. https://www.bayerischerbauernverband.de/themen/landwirtschaft-umwelt/ministerin-kaniber-schreibt-alle-landwirtinnen-und-landwirte-7481
l’hanno sempre avuta.
Il renziano senato reginale, esattamente come in Germania declinazioni mutuate dalla Germania vorrebbero annetterci alla Germania e poi criticano Mussolini perché si alleò con la Germania.
Che pagliacci.
Prima che arrivassero i FROCI a rompere i ciglioni , la lingua latina (come il tedesco ….) prevedeva il genere NEUTRO !!!!!
A parte queste facezie ……
oggi parlavo con mia moglie della stronzata del mondo PATRIARCALE ,
ipotizzato dalle minus habens come le due nelle foto ……
Io sono Lombardo e lei Emiliana …. in entrambe le realtà le donne avevano ruoli IMPORTANTISSIMO nelle famiglie !!!!!
Cito DONNA Rachele , quando Benito e fuori casa è il DUCE …. a casa è Benito ……
Lei era una azdora , studiate asine di sx !!!!! ,
La casa , quindi oggi diremmo spese e CONTI CORRENTI …… erano in mano alle donne !!!!
Certo parlo del mondo contadino , e , nei primi del 900 il 90% degli Italiani
erano CONTADINI ….. poi , carogne come gli Agnelli hanno corrotto i
poveracci illudendoli di arricchirsi facendo i loro schiavi …… come oggi Bezos , Soos e DeBenedetti ….
Forse le due IGNORANTI sono , ricche di famiglia , come i Letta o altri apparatnicick de sx …….
quindi NULLA sanno di come era gestita l’ economia in ITALIA tra l’ 800 ed
i primi del 900 , GIà era FASCISTA !!!!! manco la matematica capiscono ste RICCONE con la cuccia del cane foderata a danari ……