Roma, 20 giugno – Otto militanti del Blocco Studentesco sono stati condannati a Milano per resistenza a pubblico ufficiale. Il motivo? Un semplice volantinaggio risalente al 2020
Condannati otto ragazzi del Blocco Studentesco per un volantinaggio
“La nostra sola responsabilità – si legge in una nota del movimento – è quella di aver fatto un’azione di protesta contro il Governo Conte bis, colpevole a nostro avviso di aver costretto generazioni di studenti a vivere in un terrore del tutto ingiustificato dalle evidenze, dando sponda e modo a speculazioni economiche di guadagnare miliardi sulla distruzione di socialità e comunità all’interno delle scuole”. Il volantinaggio era infatti parte di una serie di manifestazioni contro le misure restrittive volute dal Governo Conte e contro l’assurdità delle misure imposte nelle scuole in occasione del Covid19 da parte ministro dell’Istruzione dell’epoca Lucia Azzolina. “L’Emergenza non è uno Stato”, questo il motto della campagna. “Quella che voleva essere un’azione goliardica ed irriverente – prosegue il comunicato – ha evidentemente colpito nel segno visto l’impegno repressivo che da Milano a Firenze (entrambe di amministrazione Pd) ha colpito i nostri studenti. Oggi più che mai dopo 4 anni possiamo affermare dalla libertà che ci siamo guadagnati con la lotta politica di dire: avevamo ragione noi”
“Nessuno di noi farà un passo indietro”
“Dagli scandali Aifa-Speranza al Pfizergate sappiamo bene oggi più di quattro anni fa – continua la nota – che la gestione del Covid19 da parte della maggioranza M5s e Pd è stata tutt’altro che limpida. L’indecorosa fine dei banchi a rotelle che ora riempiono le discariche oppure vengono svenduti ad un euro l’uno, sancisce invece la disfatta di un sistema scuola che ha preferito punire i suoi studenti piuttosto che investire su strutture e ammodernamento”. Insomma, i nodi vengono al pettine e oggi è più evidente che mai che l’operato del governo in quel frangente sia stato un fallimento. Nonostante la repressione subita, il Blocco Studentesco promette battaglia. “Siamo pronti a fare ricorso – conclude il comunicato – a quella che ci sembra un’ingiustizia: nessuno di noi farà un passo indietro. Invitiamo quindi tutti coloro che vedono in questo processo una questione di principio a sostenere le spese legali di otto giovani ragazzi che non hanno nessuna colpa se non quella di aver affermato la verità quando tutti hanno preferito nascondersi”.
Michele Iozzino