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Maturità, tutti promossi: il 99,9% ce la fa. Ma a giudicare dalle denunce degli atenei non è una buona notizia

by Stelio Fergola
2 comments
Maturità tutti promossi

Roma, 24 lug – Agli esami di Maturità tutti promossi, come riporta l’Ansa. O quasi, diciamo. Un dato che impone una riflessione e forse anche un allarme, viste le denunce delle università sul livello medio degli studenti provenienti dalle scuole superiori.

Maturità, tutti promossi!

Che meraviglia, alla maturità sono tutti promossi. Certo, non proprio tutti tutti, ma quasi. Siamo al 99,9%, e la domanda che ci si pone – fatalmente – riguarda chi diamine debba risiedere in quello 0,1%. Comunque, il ministero dell’Istruzione diffonde i dati dei primi esami che hanno visto il ritorno alle prove scritte (nonostante le proteste feroci degli studenti). A giudicare dai risultati, davvero non si capisce la paura espressa dei ragazzi dal tempo delle manifestazioni. Sarebbe un altro tema sul quale bisognerebbe esprimere un rammarico notevole (spaventarsi per delle prove scritte, peraltro pure innocue, è emblematico della debolezza, purtroppo anche futura, della nostra povera società). Le percentuali poi sono da Paese dei balocchi. Addirittura in due regioni – Basilicata e Molise – si arriva al 100% dei promossi. Quasi tutti viaggiano spediti verso un’estate serena, come avvenuto lo scorso anno e l’anno prima ancora. Da anni. Il dubbio è un altro: il loro futuro sarà altrettanto sereno?

Una scuola che non seleziona e non forma

Dovrebbe essere una bella notizia, e invece genera tanti interrogativi inquietanti. Su tutti, quello della selezione degli studenti, della durezza delle prove a cui sono soggetti per ottenere il diploma. Una selezione praticamente inesistente in termini qualitativi, almeno se ascoltiamo le lamentele che negli ultimi anni provengono dalle università. Una delle ultime, gravissima, denunciava addirittura la scarsa capacità delle matricole a scrivere in italiano, come riportato anche da OrizzonteScuola. Ora, non ci vuole un genio per capire che, quest’anno come in quelli precedenti, non abbiamo assistito certamente a una rivoluzione culturale e pedagogica nelle scuole italiane.

E allora non resta che avanzare due ipotesi: o siamo di fronte a una generazione del tutto casuale e sorprendente di supremi geni, oppure l’istituzione – per l’ennesima volta – ha mandato avanti tutti, quasi indistintamente, tagliando fuori i pochissimi casi veramente disperati. Scaricando così, ancora una volta, sulle spalle degli atenei un altro gran numero di ragazzi scarsamente preparato. Scelga pure il lettore quale delle due egli ritenga più probabile.

Stelio Fergola

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2 comments

Pietro 24 Luglio 2022 - 6:58

La scuola dell’obbligo andrebbe abolita, è un crimine contro l’umanità. Le femmine dovrebbero starsene a casa, imparare a cucire e cucinare. I maschi, la maggior parte dovrebbe imparare un mestiere, e quei pochi veramente dotati invece ricevere una vera istruzione.

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Franco Cordiale 27 Luglio 2022 - 8:58

INUTILE DISTRIBUZIONE DI PEZZI DI CARTA.

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