Roma, 15 nov – Marion Le Pen difende l’Italia, come riporta Il Secolo d’Italia. Se la Francia governativa ci attacca e ci minaccia, quella d’opposizione – come anche prevedibile – ci appoggia. Le Pen, che oggi si fa chiamare con il suo cognome materno Maréchal, fa parte di Reconquête, il partito politico identitario fondato da Éric Zemmour.
Marion Le Pen difende l’Italia
Marion Maréchal Le Pen, dunque, difende l’Italia. Come del resto lo fa la destra francese nel suo complesso. Per la nipote di Marine (a capo del Rassemblement Nazional) il piano del governo Meloni “è assolutamente legittimo. La difesa dei confini fa parte del programma che ha proposto agli italiani, e ora sta rispettando l’impegno. Rifiutando di accogliere le navi delle Ong, poi, non rende servizio solo all’Italia. Ma a tutta Europa e in primis alla Francia, che sappiamo essere la destinazione finale della gran parte dei migranti dall’Africa”.
La Le Pen esprime queste considerazioni nel corso di un’intervista a Libero: “L’accoglienza della Ocean Viking è un precedente che rischia di mettere ancora più in difficoltà la Francia. Inviando ai trafficanti di essere umani il messaggio che d’ora in poi c’è una nuova porta di accesso all’Europa. Detto ciò non credo che il governo francese possa permettersi di dare lezioni all’Italia”.
“A Macron serve un nemico immaginario esterno”
Così prosegue Marion Le Pen: “Questa vicenda rivela ancora una volta il doppio gioco di Macron. Scagliandosi contro il governo italiano vuol fare credere ai francesi di avere una politica di fermezza. Ma i dati dicono che durante il suo governo c’è stato il record assoluto di immigrazione con oltre un milione di nuovi titoli di soggiorno. La verità è che Macron è uno dei presidenti francesi con meno consenso della storia ed è privo di una maggioranza parlamentare. Con un governo collage che lo costringe a dover inviare in continuazione segnali politici a destra e a sinistra per evitare la dissoluzione dell’Assemblea. L’attacco a Meloni gli serve per spostare l’attenzione dai problemi interni creando un nemico immaginario esterno“.
Alberto Celletti