Roma, 10 apr – “Alcuni, compreso qualche dirigente del Pd, mi chiedono di scusarmi per la scelta di avere sfiduciato Ignazio Marino. Ovviamente non credo di doverlo fare, perché quella scelta l’ho assunta spiegando fin dal primo momento che non era legata all’inchiesta. Marino non era adeguato a quel ruolo, stava amministrando male Roma, la città era un disastro“. Così Matteo Orfini, che durante l’amministrazione Marino era commissario del Pd di Roma, in un post su Facebook, non cede a chi vorrebbe che ritrattasse il suo parere sull’ex primo cittadino della Capitale, dopo la sentenza della Cassazione che ha assolto “perché il fatto non sussiste”. “Provai per un anno ad aiutarlo, troverete decine di dichiarazioni dell’ex sindaco che lo riconosceva. Difesi l’indifendibile, compresa la scelta di rimanere in vacanza in alcuni dei momenti più delicati della vita della città. Misi me stesso a sua protezione per più di un anno, rispondendo personalmente di ogni problema della città” e “non bastò perché errori e atteggiamento del sindaco non cambiarono. E Roma ne pagava le conseguenze”, spiega le sue ragioni Orfini. “Molti obiettano che quella scelta ha portato alla vittoria della Raggi e il disastro attuale. Per carità, ognuno può interpretare a piacimento il nesso di causa effetto. Dal mio punto di vista, la Raggi l’ha portata il disastro amministrativo prodotto da Marino e una inchiesta – Mafia capitale – che sconvolse la città e il Pd. Possiamo far finta che tutto questo non c’entri ma non sarà strillando bugie che cancelleremo la verità”.
“Il M5S dovrebbe sfiduciare la Raggi”
“È semplice sfiduciare un tuo sindaco? No. Ma vi pongo io una domanda? Per Roma, per i romani, sarebbe un bene o un male se oggi il M5s sfiduciasse la Raggi? Io credo sarebbe un bene. Certo pagherebbero un prezzo altissimo, ma farlo significherebbe anteporre l’interesse generale a quello di parte. È quello che facemmo noi allora. Perché un partito serio fa così. Interrompe una agonia dannosa, paga il prezzo che deve pagare e comincia a ricostruire”, conclude Orfini.
L’ira dei social
“Aspettiamo le scuse a Ignazio Marino”, il commento più ricorrente sotto agli ultimi post dei due leader del Pd, Orfini e Matteo Renzi (che all’epoca dei fatti era segretario). Reazioni che, almeno sui social, danno il polso sul fatto che la decisione di sfiduciare il proprio sindaco non si sia ancora rimarginata trai i sostenitori dem. Altri utenti invece tornano a far circolare sui social un video in cui gli allora consiglieri comunali M5S Virginia Raggi, attuale sindaco, e Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina in carcere da 20 giorni con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sullo stadio della Roma, chiedono la documentazione relativa agli scontrini agli uffici comunali, altrimenti avrebbero “chiamato i Carabinieri”.
Ludovica Colli