Roma, 12 dic – Il Movimento 5 Stelle è nel caos. Il voto sul Mes, il fondo salva Stati Ue che il capo politico Luigi Di Maio aveva giurato che non avrebbe mai e poi mai votato e che poi ieri, dopo una riunione notturna in cui si è consumato il tradimento della base grillina, è passato in Parlamento grazie ai 5 Stelle “folgorati sulla via di Bruxelles”, ha scatenato un terremoto. Sono almeno tre i pentastellati che a quanto pare intendono passare alla Lega (contraria al Mes): Francesco Urraro, Ugo Grassi e Stefano Lucidi. Il premier Giuseppe Conte ieri nell’aula del Senato ha ironizzato sul momento delicatissimo per Di Maio: “Avete un po’ di senatori da prestarmi?“. Al di là della battuta per sdrammatizzare, c’è poco da ridere.
Scricchiola la maggioranza giallofucsia
Sì, perché la maggioranza giallofucsia ora scricchiola: l’assenza di 14 grillini alla Camera la dice lunga su come il sì al Mes stia squassando il Movimento. Intanto però i soliti “responsabili” del giro di Forza Italia hanno fatto sapere di essere pronti a salvare il Conte bis, ostacolando il leader della Lega Matteo Salvini, che ha aperto le porte ai dissidenti pentastellati. A guidare il gruppo-stampella per i giallofucsia l’ex forzista Paolo Romani. Come riportato da la Repubblica, l’operazione di salvataggio avrebbe potuto andare in scena già ieri: se ci fosse stato bisogno, 10 azzurri avrebbero lasciato l’Aula per salvare il governo. Di Maio, messo alle strette, parla di “mercato delle vacche”. In verità più che transumanza per adesso quella che si sta abbattendo sul M5S è una fuga.
“Mattarella non tollererà giochi di prestigio”
Secondo uno scenario del Corriere della Sera, c’è già chi guarda al Colle, vista l’aria di crisi. Ma il presidente della Repubblica “non tollererà giochi di prestigio ma si atterrà al suo ruolo”. Ma se dovesse cadere il Conte bis, a quanto pare Mattarella vorrebbe dar vita all’ennesimo inciucio per impedire agli italiani di tornare alle urne: “Prima di sciogliere le Camere farebbe comunque un altro tentativo, come prevede la Costituzione”. Alcuni 5 Stelle poi, indecisi se passare all’opposizione o meno, avrebbero addirittura chiesto consigli al politico di lungo corso Casini, che avrebbe detto: “Ragazzi, se restate di qua avete tre anni sicuri di legislatura. Se andate di là, chi lo sa… Uno promette e poi magari non mantiene”.
La palla ora passa a Renzi
Matteo Renzi, dal canto suo, non ha intenzione di far cadere il governo ma ha avvertito senza dubbi: “La crisi ci sarà“. Oggi infatti in Aula si parlerà di finanziamento ai partiti. Il leader di Italia Viva, dopo quello che è venuto fuori sulla Fondazione Open, sua ex “cassaforte” per la Leopolda e le primarie, nel suo discorso prenderà di mira la Casaleggio Associati, il deus ex machina del Movimento 5 Stelle. Ne vedremo delle belle, si fa per dire.
Adolfo Spezzaferro
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