Roma, 8 nov – Il circo dell’indignazione e del piagnisteo mediatico post elezione di Trump non si placa, anzi a Piazzapulita si procede a mettere insieme i pezzi della “catastrofe” e del “pericolo” per la democrazia partendo dalle scuole e dal Blocco Studentesco.
Da Trump al Blocco Studentesco
Formigli annuncia il suo personale ruolo di Cassandra: “Abbiamo fatto un elenco di fatti piccoli o grandi che in qualche maniera sono avvenuti subito dopo la vittoria di Trump, non ci sarà nessuna relazione ma mi fa piacere citarlo perché è un fatto molto grave”. L’episodio in questione è questo: “Fuori dal liceo Montessori di Roma sono stati affissi dei manifesti contro Scurati”. Ma cerchiamo di vedere più da vicino quanto accaduto. Come ricorda anche Formigli, il luogo dell’affissione non è casuale, infatti la scuola è la stessa dove due studenti sono stati sospesi per dieci giorni per aver fatto il saluto romano. I due erano anche candidati per un lista studentesca e uno dei due è stato anche eletto a rappresentante d’istituto, per buona pace di allarmismi e demonizzazioni varie. Oltre alla sospensione i due avevano ricevuto come punizione anche l’obbligo di ascoltare un intervento di Scurati sul fascismo. Una sorta di rieducazione forzosa o di “cura Ludovico”, tant’è che i manifesti riprendevano da una parte Scurati e dall’altra la famosa scena di Arancia meccanica dove Alex riceve appunto il trattamento in questione. A completare il tutto la scritta: “Antifa non ce la menare, la vostra morale ci fa cagare”.
La scusa della democrazia in pericolo
Sulla questione interviene anche Montanari, che inserisce l’episodio in una sorta di trama nera che passa anche dall’elezione di Fabio Barsanti a vicesindaco di Lucca e dalla sospensione di Christian Raimo per tre mesi dall’insegnamento. Per quest’ultimo il ministro dell’istruzione Valditara andrebbe colpito come la Morte nera, ma nel resoconto di Montanari queste parole diventano delle “critiche argomentate”. Il tutto lo porta a dire: “Nel mondo della scuola mi chiedo quale sia il sintomo più preoccupante o, meglio, se non ci sia un nesso tra quello che succede in quel liceo da parte di quei ragazzi e quello di ben più grave che succede nel sistema per impulso politico”. Tradotto, la scuola starebbe correndo il pericolo di una deriva fascista per colpa della destra di governo. Insomma, la solita sinistra che vuole la botte piene e la moglie ubriaca, che controlla da decenni ogni ganglio ideologico e comunicativo del sistema ma si vuole rappresentare come opposizione e come vittima. Così degli studenti che protestano contro questa forma di lavaggio delle mente, diventano dei pericolosi attentatori della democrazia.
Michele Iozzino