Roma, 12 mag – Enrico Letta è ufficialmente un comico che per caso si occupa di politica. Non potrebbero essere interpretate in altro modo le sue recenti dichiarazioni, riportate dall’Agenzia Nova.
Letta, il comico segretario menestrello
Enrico Letta, il comico, il menestrello, il cantastorie. Di sicuro parliamo di un simpaticone, dotato di enorme senso dell’umorismo. D’altronde, già il primo maggio lui e il Pd avevano dato provato di una spiccata tendenza autoironica, quando si sono definiti “il partito del lavoro” (siamo certi che scherzassero, su, “so’ ragazzi” come si suol dire). In un’intervista a Il Foglio, il segretarissimo dà il meglio di sé, parlando del recente viaggio del premier Mario Draghi alla corte di sua dormienza Joe Biden: “Gli europei dovrebbero essere grati a Draghi per quello che ha fatto in America. Draghi ha negli Stati Uniti un’autorevolezza che nessun altro ha nell’Unione europea. E il presidente ha fatto valere la sua voce a Washington per rappresentare bene un clima complesso che c’è in Italia e in Europa: un clima che si sta deteriorando“.
“Nessun altro nell’Unione europea” è un punto critico. Nel senso, in quel momento le risate diventano incontrollabili. Al punto che il Pd “partito del lavoro” diventa quasi una modesta battuta ironica e nulla più. Siamo al massimo? Per carità. Enrico è un uomo di sinistra vero, un ambizioso, non si arrende e mette la sesta, ma che dico la settima e forse pure l’ottava: “Credo che la sua fosse la voce che più di chiunque altra, senza secondi fini elettorali, poteva far entrare nell’agenda americana il senso chiaro del deterioramento di questa situazione. Nel senso che Draghi ha messo in guardia gli Stati Uniti sulla situazione che c’è in Italia e in Europa, che si fa sempre più complessa. Europeisti e atlantisti hanno il dovere di aiutare l’Ucraina a difendersi, con tutti i mezzi a disposizione, ma gli Stati Uniti hanno il dovere di aiutare l’Europa a trovare un punto di caduta”. Ti amiamo, Enrico.
Grazie ragazzi, c’è bisogno di ridere
Grazie ragazzi, c’è bisogno di ridere. Tanto, in un momento così delicato. D’altronde perfino Letta poco dopo aggiunge considerazioni perfino condivisibili, quando critica “l’uscita di Boris Johnson sul portare la guerra in Russia” che “ha fatto dei danni”. Aggiungendo che “Questo deve essere un punto chiave: si difende l’Ucraina, non si fa la guerra alla Russia”. Ma dai, Enrico. Strano che tu lo dica, dopo aver difeso a spada tratta ogni politica che vada in quella direzione. Ma vabbè, teniamoci almeno il finto rinsavimento e “bene così”. Facciamo come se non sia successo nulla e mi raccomando: continua.
Stelio Fergola
1 commento
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