Roma, 1 gen – Chi fa disinformazione a capodanno, lo fa per tutto l’anno. Dev’essere stato questo il motto della redazione dell’Espresso che, a ridosso della notte di San Silvestro, ha pensato bene di fare un’inchiesta originale e rivoluzionaria: in sostanza, ha parlato di nuovo della “violenza fascista”. O meglio: ha raccattato una serie di eventi (decontestualizzati e banalizzati) del 2017, i quali spesso non hanno nulla di “violento” e che, in alcuni casi, rasentano la diffamazione bell’e buona.
Per carità, nihil sub sole novi per chi ha imparato a conoscere le armi della disinformazione utilizzate dai galoppini semicolti di De Benedetti. Cioè la “tessera numero uno” di quel Pd che, non a caso, ha recentemente deliziato gli italiani con un ministro dell’istruzione che a malapena ha ottenuto la licenza media (Valeria Fedeli) e con un ministro della cultura che non sa nemmeno che cosa sia il Pil (Dario Franceschini). L’ignoranza al servizio del pensiero unico globalista, insomma.
Quel che forse c’è di nuovo è che, tra i commenti all’articolo, è arrivata a cascata una serie interminabile di giudizi negativi: c’è chi fa notare che molti degli eventi citati non hanno alcun nesso logico, chi invece evidenzia la forzatura di certe letture e chi, ultimo ma non ultimo, fa notare che le priorità dell’Italia sono ben altre. E lo sono soprattutto rispetto a una presunta “onda nera” costruita ad arte da una classe politico-mediatica in crisi che, giocando la disperata carta dell’antifascismo, spera di ricompattare un’area politica (quella della sinistra liberal) frammentata e frantumata.
Insomma, cari colleghi dell’Espresso, il 2017 (annus horribilis per la vostra redazione) è finalmente trascorso. L’indigestione da carbonara del trio Palladino-Tizian-Vergine, il rodimento di fegato di Berizzi e la bile versata a fiumi dalla mascella volitiva della Angeli sono ormai alle spalle. Che il nuovo anni vi porti serenità, equilibrio e un pizzico in più di onestà intellettuale. Se non è chiedere troppo, beninteso.
Elena Sempione
L’Espresso parla per l’ennesima volta del “pericolo fascista” e si becca una valanga di commenti negativi
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7 comments
Sei stata troppo Signora è Gentile,
ma con certi ormai,giornluncoli forse
è meglio fare così.
Dalla Angeli collerica isterica,Paladina
della legalità,pro domo sua,giusto il
Suo articolo garbato,brava Elena Sempione!!
…”dalla botte se prende quel che da’”! Da questi personaggi non ci si può aspettare una parvenza di intelligenza.
Colgo l’occasione per augurare un 2018 rivoluzionario a tutta la redazione del “Primato!
Non ci resta che comprare spumante, prosecco e altro,san bitter e crodino,patatine e tramezzini , formaggi e affettati; dopo codeste libagioni e scorribande mangerecce
……con la mente ottenebrata dalla digestione,allora si prende in mano l’ espresso e con gioia di leggono le pagine della pubblicità….poi giunto il momento della pennichella si prende codesto esempio di sana informazione e lo si usa per accendere il camino in un fantastico connubio fra il materiale cartaceo è il profumato legno d’olivo che andremo ad ardere…… grazie infinite.
…..con maestria potrete utilizzare la brace lignea così ottenuta per scopi culinari o per scaldare le vostre tisane preferite che concilieranno il vostro sonno ed impediranno i terribili incubi dovuti a chi legge l’espresso per più di cinque minuti….
[…] con fonte Il Primato Nazionale […]
L’unico espresso che gradisco è quello del bar ! W I D S !