Roma, 1 mag – Governo versus sindacati, come sempre. Tutto ancora più virulento se l’esecutivo viene da una maggioranza di centrodestra, come sempre. E – nuovamente come sempre – di sostanzioso c’è poco o nulla.
Governo e sindacati, le inutili polemiche
Tra governo e sindacati è difficile scegliere chi sia nella posizione peggiore. Anzi, togliamoci il pensiero e non siamo ipocriti: la palma va sicuramente al trittico Cgil, Cisl e Uil. Dall’altro lato, però, c’è un esecutivo che risponde con molta poca espansività ai problemi urgenti di un lavoro che, in questo Paese, è sempre più precario e vacante, quindi non è che ci sia da festeggiare molto. In ogni caso Maurizio Landini e soci vincono un tapiro dell’inconsistenza di cui sono leader assoluti da decenni. Trovando uno dei pretesti più stupidi per prendersela con Giorgia Meloni e relativo Consiglio dei ministri: averlo riunito proprio il primo maggio.
Avete letto bene: a Landini e compagni non sta bene. Come riporta l’Ansa, considerano la convocazione addirittura “”un atto di arroganza e offensivo”. Il perché, rimane un mistero. Nel giorno del lavoro sarebbe addirittura blasfemo lavorare, nella fattispecie da governanti? E in effetti, l’unico punto in cu il premier Meloni guadagna punti nel dibattito è esattamente questo. Almeno il gesto sarebbe dovuto essere apprezzato: “Le parole di Landini sono incomprensibili. Se pensa davvero che sia diseducativo lavorare il primo maggio, allora il concertone la triplice dovrebbe organizzarlo in un altro giorno. Non è una mancanza di rispetto un Cdm il primo maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale e mi sarei aspettata un ‘bravi’. Era un modo per dire ‘ci siamo e ci siamo tutti’, una mano tesa, un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo”. Landini replica così: “Rimangono tutte in campo le ragioni che ci hanno portato a indire giornate di mobilitazione: c’è bisogno di un cambiamento vero in questo governo. Abbiamo posto il tema che un confronto non può avvenire la domenica sera e la sera prima che il Cdm decida: è un problema anche di sostanza”. Ma la sostanza, in questo caso, non salva nessuno.
Misure minimali
Quando si parla di sostanza si rimane sempre abbastanza delusi, qualsiasi sia il governo in carica: si parla del solito taglio del cuneo fiscale, e va bene. Si insiste sulla detassazione delle famiglie con figli a carico per 3mila euro, e pure va bene (sebbene, per affrontare il tema della denatalità, serva molto altro, non squisitamente economico). Si sottolinea, da parte del premier, “la priorità di alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro” e forse si centra pure un punto. Il problema è che i microtagli servono a poco, e da quanto comunicato si procederà ancora con le briciole (cosa che, del resto, avviene da decenni, sul fisco in generale) mentre servirebbero sforbiciate nette di cui non si vede neanche l’idea. Altro che le lamentele sul “metodo” e sui calendari che starebbero tanto sul gozzo di Landini e compagnia bella.
Alberto Celletti
2 comments
[…] Le inutili e tristi polemiche tra governo e sindacati sul lavoro […]
Sentir parlare il Landini testa calda mi fa vomitare il cx… E ho fatto il dipendente per decenni.. mi fa veramente schifo e sentire cantare quella canzone di merda brutta ciao mi fa pensare a tutti coloro che cantando guardano il prossimo che lavora mentre loro ti riempiono di consigli… Primo maggio festa di s. Giuseppe artigiano non dei comunisti…