Latina, 22 ott – Un inferno durato per tutto il lockdown e oltre quello vissuto da una bambina di nazionalità indiana, violentata ripetutamente da un gruppo di connazionali. I fatti hanno avuto luogo a Fondi (Latina). Le indagini condotte dagli agenti di polizia del commissariato locale hanno permesso di ricostruire la terribile odissea vissuta dalla vittima, 12 anni, dopo aver ricevuto la denuncia della madre.
Mesi infernali
Gli aguzzini sarebbero tre immigrati indiani, tutti in attesa di permesso di soggiorno, che durante il periodo del lockdown avevano trovato ospitalità nell’appartamento dove la bambina viveva con la propria famiglia. Gli stupratori erano soliti approfittare dei momenti in cui il padre non era presente per abusare a turno della piccola, costretta al silenzio con le minacce. Un orrore senza fine terminato quando la madre, una volta venuta al corrente degli abusi, aveva deciso di denunciare la situazione presso il commissariato della polizia di Fondi.
La testimonianza
Fondamentale per la conduzione delle indagini la testimonianza della bambina, che nonostante i traumi psicologici subiti e il terrore nei confronti dei propri aguzzini, è riuscita a trovare i coraggio di riferire il vissuto di quei mesi infernali. Gli esami climici disposti dal giudice hanno confermato la versione data dalla dodicenne.
La cattura
Le forze dell’ordine hanno identificato e rintracciato i 3 stupratori, nei confronti dei quali la procura ha emesso un provvedimento di fermo per il reato di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla minore età. Stamattina, gli arresti. Due degli indiani si trovavano ancora a Latina e sono stati immediatamente intercettati e tradotto in carcere. Il terzo, che era riuscito a scappare fino a Pordenone con il probabile intento di lasciare l’Italia, è stato rintracciato dalla polizia locale ed arrestato. Per tutti e tre gli immigrati si sono spalancate le porte del carcere e rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria competente ed in attesa di giudizio.
Cristina Gauri