Roma, 3 mag – L’ultimo dossier dell’Istat denonimato Obiettivi per uno sviluppo sostenibile, uscito qualche giorno fa, mette al quarto posto su 17 obiettivi, “l’istruzione di qualità per tutti”.
Il livello effettivo di istruzione dei ragazzi italiani, calcolati in base all’Invalsi, rivela che oltre un terzo non raggiunge una competenza alfabetica sufficiente. Gli studenti del terzo anno della scuola media al momento di decodificare un brano scritto, lo comprendono solo superficialmente.
Il 34,4% degli studenti italiani che al terzo anno della scuola media “non raggiungono un livello sufficiente di competenza alfabetica”. Tale concetto vale anche per la cosiddetta competenza numerica, il livello di comprensione su questioni economiche o statistiche. La quota sale al 40%: quattro su dieci non capiscono i dati che gli vengono rappresentanti. I dati sono dell’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, e sono relativi all’anno 2018. Al Sud questi valori aumentano esponenzialmente e superano il 50%. Nonostante le promozioni a scuola, dunque, e i buoni risultati scolastici, la quantità di studenti che trova oggettive difficoltà in italiano e matematica resta praticamente invariata.
“Il concetto di sviluppo sostenibile è introdotto per la prima volta – è possibile leggere in questo rapporto – nel Rapporto our common future rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo del programma delle Nazioni unite per l’ambiente. Nel documento è definito sostenibile quello sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Paolo Mazzoli, direttore dell’Invalsi, non appare affatto sorpreso dai dati che emergono dal rapporto: “Probabilmente, il nostro insegnamento è ancora troppo scolastico. Mentre le prove Invalsi non sono prove propriamente scolastiche, scandagliano competenze durevoli, profonde. Ecco perché, probabilmente, i ragazzi entrano in difficoltà appena si trovano di fronte alla risoluzione di problemi di realtà o nel decodificare i significati più profondi di un testo scritto”.
Ilaria Paoletti
1 commento
Cinquant’anni fa hanno deciso di smantellare la Riforma Gentile, e i risultati non potevano essere che quelli descritti nell’articolo.