Roma, 13 nov — Sulla rivista ufficiale dell’Isis, il settimanale di propaganda jihadista Al Naba, sono comparsi minacciosi messaggi contro Roma e contro il Ministro degli affari esteri italiano, Luigi Di Maio. Le minacce sono considerate credibili dagli esperti dell’intelligence. Nella rivista si possono leggere i soliti messaggi sulla presa della città di Roma, autentica e storica ossessione degli islamisti radicali, e altri di minaccia a Di Maio, immortalato anche in foto durante la plenaria della coalizione anti-Isis. Non una foto segnaletica, in realtà, ma un primo piano che vede il ministro accanto al suo omologo statunitense.
Di Maio minacciato dall’Isis
Daesh in realtà non è la prima volta che se la prende con la capitale italiana e con il titolare del Maeci. Già a Luglio avevano promesso, con i soliti sproloqui, morte e distruzione, mettendo nel mirino lo stesso Di Maio. In quel numero si poteva leggere, «Il dossier più pesante e importante sul tavolo dell’alleanza dei crociati a Roma è l’Africa e la regione del Sahel. Il ministro degli Esteri italiano ha ammesso che non basta combattere lo stato islamico in Iraq e Siria, ma bisogna guardare altre regioni in cui è presente, sostenendo che l’espansione dello stato islamico in Africa e nel Sahel desta preoccupazione e proteggere le coste europee significa proteggere l’Europa». L’articolo, anche in quel caso, proseguiva minacciando la prossima conquista di Roma. A quanto pare non se ne è più fatto nulla.
Bellicosi pensierini
Invece di recensire il capolavoro letterario del Ministro Di Maio, fresco di pubblicazione, i barbuti islamisti dello Stato Islamico hanno pensato bene di dare sfogo a tutti i loro bellicosi pensierini di guerra, che non sfigurerebbero in un diario di un bambino delle elementari. «Perché il Califfato li spaventa!», il titolo del pezzo, infarcito di retorica del tipo «Proclameremo il califfo con pallottole e munizioni», «irromperemo nelle vostre sale conferenze», «Terrorizzare gli infedeli è un ordine divino».
Immediata e scontata la solidarietà cinquestelle al Ministro. Il primo ad aprire le danze, l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che su Twitter ha cinguettato, «Sono vicino a Luigi Di Maio per le nuove, gravissime minacce ricevute dai terroristi ISIS. Non ci fanno paura: il suo impegno, al servizio del Paese e della stabilità internazionale, non sarà scalfito da atti intimidatori. Chi tocca Luigi tocca ognuno di noi». A seguire, note di solidarietà da Roberto Fico, Laura Castelli, Giulia Grillo e molti altri grillini. Anche Letta, chiaramente, non poteva esimersi.
Cristina Gauri
1 commento
Ad essere sincero preferirei che Roma venisse presa dall’Isis, anziché da opportunisti italiani. Almeno avremmo un nemico evidente a tutti!