Roma, 28 nov – Il dramma di Ischia scatena il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che si scaglia addirittura contro il sindaco di Casamicciola, come riporta Libero.
Pichetto su Ischia e sul sindaco di Casamicciola: “In galera”
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto non le manda a dire, per usare il gergo comune. Dopo la tragedia di Ischia, Pichetto si “sfoga” in modo scomposto ai microfoni di Rtl 102.5, parlando dell’eterno tema dell’abusivismo edilizio. “Basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare”, dice il titolare del dicastero. Il sindaco preso di mira è ovviamente quello di Casamicciola, travolta dal fango e da un’alluvione che ha provocato 7 morti, 5 dispersi e centinaia di sfollati. L’abusivismo, ovviamente, è un tema venuto fuori immediatamente dopo il consumarsi della tragedia. Il ministro aggiunge a proposito: “Io confischerei e poi si valuta ciò che è pericoloso, caso per caso”, ricordando però che il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici “non avrebbe evitato il disastro di Ischia”, il quale “sarebbe stato evitato se fossero state fatte le opere di messa in sicurezza e non si fosse costruito nell’alveo”.
L’abusivismo, però, non è certo “esclusiva” del sindaco attuale
Quella di Pichetto suona come una sparata, non tanto per il fatto che l’attuale sindaco potrebbe anche avere delle responsabilità per qualche opera recente, ma per quello – molto più ovvio – che riguarda la “tradizione” abusiva dell’edilizia italiana almeno dal secondo dopoguerra, dunque da almeno sessant’anni, con particolare – e peraltro non certo esclusiva – concentrazione nel Mezzogiorno. In ogni caso, intervistato dal Corriere sul tema, il ministro si era scagliato anche contro gli abusi d’ufficio e i disordini degli amministratori locali, parlando così delle questioni impellenti: “Non si fanno i bandi e le gare, i funzionari hanno paura di firmare. Abbiamo fondi stanziati da dieci anni ma non abbiamo le opere e gli errori locali si sommano a quelli globali. Questa combinazione provoca le tragedie che siamo costretti a vivere”. E poi: “Parlo di abusivismo, incuria del territorio, cattiva manutenzione delle infrastrutture e imperfetto utilizzo dei fondi per la tutela del territorio. E ora il clima sta cambiando, dunque deve cambiare l’approccio nel fare le opere. Quello che serve è fare le opere e noi a forza di piani, verifiche, confronti, monitoraggi e controlli abbiamo smesso di farle”.
Alberto Celletti
1 commento
Segnalo che a Milano il “cis” (certificato di idoneità statica sugli immobili), seppure definito e definitivo, è in continuo stato di procrastinazione circa la data di obbligatorietà. Cosa ci sta sotto? Ben altro che il sindaco “ratificatore”, vero o non vero egregio ministro GPF?!
Cosa stiamo attendendo… che altri più “pesanti” interessi entrino in gioco e dettino legge?