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“Inciucione” M5S-Pd, ecco il totoministri. Di Maio forse al Viminale

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 27 ago – Il governo della poltrona” M5S-Pd sta per nascere e quindi i due schieramenti si stanno scontrando sulla spartizione dei ministeri. I dem in cambio del sì a un Conte bis, chiesto dai 5 Stelle, vogliono assicurarsi poltrone di peso. E su dicasteri chiave la battaglia è aspra. Prendiamo il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, fondamentale per la Tav e non solo. Il candidato dem è la vicesegretaria Paola De Micheli (che però è in lizza anche per lo Sviluppo economico) mentre i 5 Stelle spingono per l’attuale capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli. Il ministero dell’Economia dovrebbe invece andare al Pd (non si esclude il triste ritorno di Pier Carlo Padoan), ma potrebbe anche essere confermato Giovanni Tria.  Al ministero dello Sviluppo economico potrebbe andare Antonio Misiani, responsabile politiche economiche del Pd. Andrea Orlando (che ha partecipato al vertice di ieri al fianco di Zingaretti) potrebbe essere nominato unico vicepremier.

Di Maio potrebbe prendersi il posto di Salvini

Anche il capo politico M5S Di Maio (attualmente vicepremier e due volte ministro) dovrebbe comunque ottenere una poltrona, forse quella dell’ex alleato Salvini al Viminale (ma per l’Interno il Pd pensa anche al capo della polizia, Franco Gabrielli Marco Minniti, già al Viminale nel governo Renzi). Dovrebbe mantenere il posto altri tre ministri grillini: Alfonso Bonafede (Giustizia), Giulia Grillo (Sanità) e Riccardo Fraccaro (Rapporti con il Parlamento). A quanto pare, sempre in quota dem, si fa il nome di Paolo Gentiloni agli Esteri, mentre la Giustizia potrebbe essere affidata a Pietro Grasso in cambio del sostegno al governo di Liberi e uguali. Dovrebbe avere una poltrona anche il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio. Tra i nomi nuovi in casa 5 Stelle, spuntano il viceministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora.

A quanto pare, infine, il segretario Pd Zingaretti resterà fuori dal governo.

Adolfo Spezzaferro

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