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“In arrivo i lavoratori dal Ghana”: Confindustria sdogana l’immigrazione di massa

by Alberto Celletti
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Confindustria immigrazione

Roma, 31 – Le ultime dichiarazioni ufficiali emesse dalle fonti di Confindustria Alto Adriatico non lasciano trasparire altro se non l’ennesimo sdoganamento dell’immigrazione di massa e dello schiavismo (mascherato, sia chiaro, da “formazione”). L’Ansa riporta i virgolettati del presidente, Michelangelo Agrusti, relativi a dichiarazioni rilasciate su Radio 24. Sui quali, purtroppo, c’è ben poco da interpretare.

Confindustria e l’immigrazione di massa: “In arrivo i primi lavoratori formati dal Ghana”

“Lavoratori formati”, si legge e si ascolta. “Schiavi” si potrà tradurre agilmente tra qualche tempo. Ovviamente, il presidente Agresti punta sul “lordo” e non si cura delle – scontatissime – evoluzioni di lungo periodo. Annunciando l’arrivo in Friuli Venezia Giulia dei “primi lavoratori” provenienti dal Ghana. Ovviamente “formati”, come si diceva prima, ci mancherebbe altro. Emergenza occupazionale in “numerose aziende”, si afferma. Non si specifica a quali paghe ma questo è un altro discorso che si può ignorare, suvvia. Le dichiarazioni di Agresti parlano da sole:  “Abbiamo utilizzato il decreto Cutro a fronte di una esperienza di anni con la comunità ghanese già presente in regione con la quale c’è stata una straordinaria capacità di integrazione con persone capaci di confrontarsi con un sistema industriale complesso come il nostro. Ci siamo rivolti a una scuola di formazione fondata dai salesiani ad Accra e in altre aree del Paese con cui è stato stipulato un accordo per affinare in loco la preparazione su vari mestieri: carpentieri, carrellisti e saldatori”. Poi ha aggiunto: “I lavoratori verranno in Italia con contratto di lavoro che la società incaricata ha a sua volta stipulato con le aziende manifatturiere interessate. Credo che, entro un mese, arriveranno i primi lavoratori ai quali è somministrata anche formazione linguistica con la Dante Alighieri e l’Ambasciata italiana”.

Un orientamento definito da anni

Confindustria non ha mai nascosto di essere favorevole alla legalizzazione della clandestinità, praticamente sostituendo l’immigrazione di massa illegale con una versione “legale”. Un atto di pura traslazione giuridica che con la sostanza cambia molto poco. L’invasione di persone non riconosciute diventa in questo modo riconosciuta. Ma sempre invasione resta. Con le sue ben note conseguenze economiche, sociali, identitarie e culturali. Un orientamento al quale sembra aderire pienamente Agresti quando estende il discorso “lavoratori” anche ai cosiddetti “richiedenti asilo”. “Esiste un’ulteriore risorsa utilizzabile, con dignità: i richiedenti asilo che lasciamo senza fare nulla da mattina a sera nei vari centri di accoglienza; vogliamo far lavorare anche loro, ne stiamo discutendo con le Prefetture, stiamo facendo corsi per insegnare loro rapidamente l’italiano di primo livello affinché, per esempio, apprendano le misure di sicurezza, un tema centrale”, ha aggiunto il presidente.

Alberto Celletti

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