Immigrati al posto dei sardi. Così il Pd vuole ripopolare l'isola

Sassari, 8 gen – La migliore risposta al problema dello spopolamento arriva dalla Sardegna, la regione italiana dove si fanno meno figli, con una media di 1,1 figlio per ogni donna contro il dato nazionale che è dell’1,6. Ci pensano gli immigrati: basta mandarci i profughi e il gioco è fatto. Ripopolamento is the new sostituzione, viene da dire. La bislacca e folle ide è venuta all’assessore alla Sanità, Luigi Arru, del Partito Democratico.
In un’intervista al quotidiano LaNuova Sardegna ha testualmente dichiarato: “Per invertire la tendenza al drammatico calo delle nascite bisogna favorire l’immigrazione. Altrimenti sarà difficile guardare con ottimismo al futuro”. Per Arru “l’unica risposta al problema della denatalità nell’isola è investire per la formazione e l’integrazione degli immigrati in modo da farne una risorsa produttiva”. L’accoglienza di cui l’assessore parla, però, è da rivolgersi praticamente ai soli immigrati maschi, che è un po’ difficile possano fare figli da soli.
Come era prevedibile, dure sono state le reazioni del centrodestra, che ha tacciato di razzismo al contrario l’assessore piddino. Ma anche i sardi non l’hanno presa benissimo, perché Arru ha anche invitato “i sardi con pochi figli a investire sull’accoglienza”. Di parere opposto la sinistra e i vari comitati che propugnano la sostituzione di popolo chiamandola accoglienza, i quali trovano l’idea ottima, perché grazie all’accoglienza dei ragazzi immigrati si potrebbero ripopolare i paesi della Sardegna a “rischio estinzione”.
Lo stesso Arru replica: “L’accoglienza ai migranti non è alternativa alle politiche per la famiglia, la sostituzione etnica è il chiodo fisso di una destra becera“. Sarà anche una destra becera quella a cui si riferisce l’assessore alla sanità sardo, che dovrebbe avere a cuore prima di tutto quanti lo hanno eletto. Ma questa becera destra è l’unica che si preoccupa di dare un futuro dignitoso a quanti decidono di non abbandonare le proprie radici e di trasmettere ai loro figli l’attaccamento alla propria terra. Ed è l’unica rimasta ad ascoltare le paure e le speranze degli italiani.
Anna Pedri