Roma, 23 ago – Le ultime vicissidutini di Stellantis hanno fatto rumore, come era naturale che fosse. Non solo in Italia, Paese letteralmente bersagliato dalla multinazionale, ma addirittura negli Stati Uniti. Dal canto suo, un governo che assiste quasi inerme a un massacro sociale (secondo, probabilmente, solo alla vendita di Ita ai tedeschi nel campo delle compagnie aeree di bandiera) prova a rispondere e a “scaricarsi”. Tramite, soprattutto, le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, come riportato dall’Ansa.
Urso: “Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no”
“Tocca alla Fiat assumersi la responsabilità sociale, tocca a Stellantis rilanciare l’auto in Italia e noi aspettiamo una risposta da tempo.Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no”. Così parla Urso, nel corso del suo intervento al meeting di Rimini. Secondo il ministro, “nel primo incontro con Tavares lui mi chiese due cose per progettare lo sviluppo dell’auto italiana per raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli. La prima di rimuovere l’ostacolo dell’Euro 7, e ci siamo riusciti, per questo Stellantis ha annunciato il prolungamento di alcuni modelli. Poi ci chiese un piano incentivi commisurato alla produzione in Italia e abbiamo fatto il più grande piano incentivi sull’auto, un miliardo di euro. Avevamo come obiettivi la rottamazione di veicoli altamente inquinanti e poi consentire che l’auto elettrica fosse alla portata anche dei ceti più deboli. Abbiamo raggiunto questi obiettivi, ma quello del sostegno della produzione italiana non è stato raggiunto. Perché era Stellantis che doveva aumentare la produzione nel nostro Paese per rispondere alle richieste sollecitate dagli incentivi. Quindi il governo ha fatto la sua parte, l’azienda no”.
“Chiediamo risposte a Tavares”
Per Urso, Stellantis deve dare “una risposta a breve, perché se non risponde positivamente sul progetto della gigafactory a Termoli, le risorse del Pnrr saranno destinate ad altri. Non possiamo perdere le risorse del Pnrr perché Stellantis non mantiene gli impegni. E la scadenza è nelle prossime ore”. Inoltre il colosso multinazionale “deve dirci come vuole realizzare la crescita del sistema dei veicoli nel nostro paese per raggiungere l’obiettivo del milione di veicoli, con cui Tavares disse di essere d’accordo. Devono rispondere in quali stabilimenti, se davvero faranno la quinta auto a Melfi, se davvero investono su Pomigliano, se davvero intendono realizzare a Cassino, se intendono fare la 500 ibrida a Mirafiore. Stellantis deve dirci anche con quali investimenti, perché non può presentarci contratti di sviluppo, come è successo, in cui richiede risorse allo Stato per ridurre l’occupazione. È Stellantis che deve capire che i contratti di sviluppo si fanno con chi crea occupazione, non con chi la riduce“.