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Lampedusa, 30 giu – E’ “molto provata”, ma anche “molto forte e lucida” nel rivendicare le sue scelte. A rassicurarci sulle condizioni di Carola Rackete dopo l’arresto ci pensano i suoi legali. La “capitana” della Sea Watch ha infatti trascorso la prima notte agli arresti domiciliari, dopo aver disobbedito per 17 giorni ad ogni qualsiasi tipo di ordine, forzato vari posti di blocco e aver quasi affondato una motovedetta della Guardia di Finanza. Ma nonostante questo, come spiega uno dei suoi avvocati difensori, Salvatore Tesoriero, le sue convinzioni ideali restano intatte: “Più volte dopo l’arresto ha chiesto come stessero i migranti”.
La strategia difensiva degli avvocati di Carola
Oltre a rivendicare gli aspetti politici delle scelte della Rackete, i legali si preoccupano soprattutto di costruire una linea difensiva rispetto al discusso scontro con la motovedetta della Guardia di Finanza: “È stata fatta una manovra in condizioni di estrema difficoltà, ma non c’è stato alcun atto criminale né la volontà di speronare la motovedetta o uccidere qualcuno, solo la necessità di salvare delle vite”. Sempre su consiglio dei suoi avvocati la stessa “capitana” in una intervista al Corriere della Sera, aveva già definito “un errore nell’attracco alla banchina” la manovra che stava per costare la vita a cinque finanzieri.
“Resistenza contro una nave da guerra”
Gli avvocati dell’attivista no border tedesca hanno ribadito che con la motovedetta “non c’è stato alcun contatto”, contestando l’accusa formulata contro la loro assistita di “resistenza contro una nave da guerra”, provando a sostenere che tale dicitura – nave da guerra – non possa essere applicata all’imbarcazione della Guardia di Finanza. I legali della Rackete non hanno inoltre perso l’occasione di attaccare il governo italiano: “L’immigrazione è un fenomeno epocale e bisogna decidere se vanno messe avanti le vite umane o un interesse nazionale che, in questo caso, non si capisce bene quale fosse. Il decreto sicurezza bis? È una misura incomprensibile che non si preoccupa delle esigenze della tutela della vita umana, perché lasciare fuori dal porto una nave in condizioni di estrema necessità viola le norme internazionali”.
In Germania i vip si mobilitano per la Rackete
Intanto in Germania migliaia di persone si stanno mobilitando per Carola Rackete. Anche alcune star della tv tedesca hanno fatto appelli in favore della “capitana”. Sono stati già raccolti oltre 300 mila euro per sostenere le spese legali della ragazza, che rischia una condanna dai 3 ai 10 anni di carcere.
Davide Di Stefano
3 comments
Però i “VIP” tedeschi non se li prendono i negranti!… Questi “VIP” , tedeschi o appartenenti a qualsiasi altro stupidissimo paese, andrebbero sottoposti al trattamento riservato, a suo tempo, ma sempre validissimo e costituente “lingua internazionale”, a una “premiere dame” che aveva nome : Maria Antonietta.
Che tenerezza!
Sai cosa ce ne frega a noi se “carola” e i suoi negranti stanno bene…!…?… Io personalmente starei meglio a sentire un TG in cui si comunicasse che la lurida bagnarola di “carola” fosse stata affondata a cannonate. Sopravvissuti: nessuno.