Roma, 17 lug – Un barcone diretto verso le coste europee con a bordo 158 immigrati, tra cui 34 donne e nove bambini, è stato intercettato ieri dalla guardia costiera della Libia al largo della città di Khoms. Lo ha reso noto la stessa guardacoste libica. Gli immigrati, hanno sottolineato le autorità libiche, hanno ricevuto aiuti umanitari e assistenza medica e sono stati portati in un campo profughi a Khoms.
Nonostante la linea dura dei porti chiusi, le Ong sfidano il governo italiano e tornano nel Mediterraneo alla ricerca dei barconi carichi di clandestini che cercano di lasciare la Libia per arrivare in Europa. A denunciarlo è il ministro dell’Interno Matteo Salvini che pubblica sulle sue pagine social la mappa delle navi delle organizzazioni non governative. Se sei – dalla Aquarius alla Iuventa, dalla Lifeline alla Sea-Watch3, dalla Sea Eve alla Seefuchs – sono ferme in vari porti (tre a Malta, una in Italia, una in Tunisia e una in Francia), due hanno ripreso il largo. Sono le spagnole Open Arms e Astral che navigano in acque internazionali tra la Sicilia e la Libia.
“Due navi di Ong spagnole sono tornate nel Mediterraneo in attesa del loro carico di esseri umani”, fa presente Salvini, lanciando loro un avvertimento: “Risparmino tempo e denaro, i porti italiani li vedranno in cartolina“.
Poi il vicepremier torna a ribadire i limiti e le contraddizioni dell’Ue: “L’Europa che poteva essere un’opportunità in questo momento su tanti fronti è un problema, pensiamo a migranti, banche, politica agricola, sanzioni alla Russia”. Ma la musica è cambiata, assicura: “A Bruxelles hanno capito che finalmente in Italia c’è un governo disposto a tutto pur di difendere l’interesse nazionale – ha aggiunto -, ci saranno i sì da dire e li diremo, se per il bene del Paese dovremo dire dei no, siamo pronti a farlo“.
Intanto al governo arrivano nuove critiche, stavolta dalla Comunità di Sant’Egidio: “Le badanti a causa dei restringimenti previsti per gli immigrati e dello stop dei flussi sono diminuite“. A lamentarlo è il presidente dell’associazione Marco Impagliazzo, che scrive: “Ho sollevato al presidente Conte la questione, proponendo di inserire nel decreto flussi non meno di 50 mila visti per motivi di lavoro. Le badanti non vengono più e questo comporta un problema per gli anziani. Senza di loro, senza l’assistenza domiciliare o senza la creazione di forme alternative di co-housing non possono più stare a casa loro, c’è un tasso di mortalità in aumento”. Forse Impagliazzo ha confuso un po’ i piani: i porti non sono chiusi agli immigrati regolari, che peraltro in Italia non ci arrivano con gli scafisti.
Un dato certo che non crea confusione invece è il risultato della linea dura anti-scafisti da parte del nostro governo. La Spagna infatti ha superato l’Italia per numero di arrivi di immigrati dall’inizio dell’anno al 15 luglio: 18.016 quelli sbarcati sulle coste spagnole, lungo la rotta del Mediterraneo occidentale, rispetto ai 17.827 arrivati attraverso la rotta centrale dalla Libia all’Italia. Sono i dati diffusi oggi dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim).
Sono annegati invece quattro dei 30 migranti che, in viaggio su un barcone, nei giorni scorsi si sono gettati in mare alla vista delle navi Protector di Frontex e Monte Sperone della Guardia di finanza al largo di Linosa. Lo hanno confermato alla Squadra mobile di Ragusa parenti e amici delle vittime. Al comandante e all’equipaggio del barcone, fermati a Pozzallo per aver favorito l’immigrazione illegale, contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto.
Guardia costiera libica ferma barcone, 158 immigrati riportati indietro
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