Roma, 20 apr – Il governo mostra tensioni e spaccature sul decreto Cutro e sull’abolizione della cosiddetta “protezione speciale” dei clandestini. Dopo una giornata molto tesa, è stato approvato l’emendamento sulla stretta dell’altrettanto cosiddetta tutela umanitaria.
Il governo, la protezione speciale e il decreto Cutro
Era stato il senatore Maurizio Gasparri a chiedere di reintrodurre nel testo il riferimento ai trattati internazionali sui diritti umani ai quali l’Italia è vincolata. Successivamente, l’aula del Senato aveva approvato il provvedimento “corretto”. Insoddisfazione da parte della Lega che era stata la forza di governo a chiedere di toglierli. Insomma, un bel caos tra FdI, Forza Italia e il Carroccio. Con i soliti e sempreverdi “rischi di incostituzionalità”, presenti ogni qualvolta si cerchi di andare oltre i diktat più pressanti, e su qualsiasi tema si stia discutendo. Alla fine il voto è arrivato, ma l’imbarazzo nella maggioranza è palese. Si tratta evidentemente di uno di quei temi “caldi” su cui la debolezza dell’esecutivo di palesa con particolare forza. Per dirla con un gergo limpido: non si sa che pesci prendere. Un atteggiamento che, purtroppo, abbiamo già visto in passato.
La Lega gioca a fare il Pd attaccando Lollobrigida: “Parole brutte quelle sulla sostituzione etnica”
La Lega è il partito più confusionario all’interno di un governo altrettanto confusionario. Da un lato cerca di fare la voce grossa sui trattati, dall’altro si comporta come una brutta copia del Partito democratico. Ma forse, in questo contesto di spaccature palesi, l’obiettivo è solo dare addosso a Fratelli d’Italia. Altrimenti non si spiega diversamente, in un contesto come questo, l’attacco del vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio contro il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “Parole veramente brutte”. Invocare lavoratori stranieri in massa, però, è qualcosa che non indigna nessuno, in un esecutivo che finora poco o nulla ha fatto per contrastare l’immigrazione di massa.
Alberto Celletti
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