Milano, 13 lug – Rischia di perdere pezzi la giunta del “paladino degli immigrati” Beppe Sala, sindaco di Milano grazie al Pd. L’assessore alla Sicurezza, la democratica Carmela Rozza, più volte sotto accusa da parte della sinistra “buonista” per la sua attività di contrasto all’immigrazione illegale e alla criminalità, minaccia di abbandonare. Ha dichiarato, infatti, che “qualora non ci fosse l’agibilità politica valuterò”. Secondo l’assessore del Comune di Milano “la sicurezza si fa con fermezza, facendo rispettare le regole” e lei non vuole sentirsi sotto processo.
Carmela Rozza è stata la prima a plaudire all’imponente blitz delle Forze dell’Ordine alla stazione Centrale di Milano, avvenuto nel maggio scorso, quando vennero controllati a tappeto i bivacchi degli immigrati che stazionano in piazza Duca d’Aosta. Il bilancio definitivo fu di 12 immigrati espulsi per ragioni di “pubblica sicurezza”.
Quella stessa operazione, però, venne duramente criticata dal sindaco pro-immigrati Sala che “schiaffeggiò” la polizia organizzando, qualche settimana fa, una marcia di solidarietà per abbattere i muri e chiedere ancora più clandestini per la città. Vi parteciparono, secondo gli organizzatori, 100mila persone, e i tafferugli con gli antagonisti vennero messi a tacere dai media mainstream che preferirono mostrare una Milano multietnica e clandestina, proprio come piace al sindaco Sala.
Carmela Rozza, però, non è l’unico assessore pronto ad andarsene e la giunta Sala rischia di perdere altri pezzi. Punta dritto alla Regione l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, mentre l’assessore all’Urbanistica Piefrancesco Maran, guarda invece a Roma, interessato ad altri incarichi a livello nazionale.
Insomma, per il plurindagato sindaco di Milano Giuseppe Sala, detto Beppe, che si è messo apertamente contro il partito che lo ha fatto eleggere alla poltrona di primo cittadino, siamo alla resa dei conti. L’estate per lui si preannuncia rovente visto che ha risposto picche persino al segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati, che chiedeva di istituire un assessorato alle periferie. Alle “periferie” vuole pensarci personalmente Sala che forse sta già progettando una nuova marcia pro-clandestini, o forse sta creando centri di accoglienza proprio nei quartieri periferici.
“Vorrei che non ci fossero defezioni” dichiara Sala preoccupato per le voci di uscita di qualche assessore. Ma il Pd, che proprio sull’immigrazione illegale ha cambiato rotta, sembra che l’abbia ormai giurata a Beppe Sala che ora guarda al nuovo movimento di Giuliano Pisapia come ultima ancora di salvezza. E non pensa a dimettersi.