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Gallarate, sgomberati i rom. Ma ora il Comune è "costretto" a pagargli l'albergo

by Lorenzo Zuppini
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Gallarate, 6 dic – È una storia che ha dell’incredibile quella che arriva da Gallarate, dove in seguito allo sgombero di un campo rom completamente abusivo, il Comune è costretto a pagare l’alloggio in hotel ai nomadi. E l’hotel è un Grand Hotel, un 4 stelle, a due dall’aeroporto di Malpensa. Addirittura in campo è scesa anche l’Associazione Nazione Rom, che ha chiesto con forza l’attivazione di fondi europei dedicati all’integrazione di Rom, sinti e camminanti.
Fondi che il Comune dice di non poter ottenere. Perchè dopo le opportune verifiche è emerso che a Gallarate quei fondi non spettano. Il sindaco Andrea Cassani, infatti, spiega: «Ci è stato riferito che tutti i fondi disponibili sono già inseriti in bandi aperti ad imprenditori e agricoltori».
Ma i rom non vogliono sentire ragioni e chiedono che il Comune si adoperi per trovare loro una soluzione, che preveda lo stanziamento di soldi pubblici per pagare la casa a gente abusiva cha trasforma in immondezzaio ogni luogo che abita. Addirittura sono pronti a presentare denuncia nei confronti del sindaco, che al momento è costretto a pagare l’alloggio a 69 nomadi che dopo lo sgombero del campo si sono trasferiti in hotel. In tutto il Comune deve sborsare 2mila euro al giorno per il loro mantenimento. Pesanti le ripercussioni sulle casse pubbliche, che hanno motivato la richiesta del sindaco di chiedere ai gestori del Grand Hotel Milano Malpensa di non servire più la cena, sostituendola con un buono pasto, che nessuno ha ritirato.
Tutto comincia un mese fa, quando il sindaco leghista di Gallarate annuncia lo sgombero. “Mando la ruspa e li faccio pagare”, aveva minacciato. Perché ai comune i rom devono oltre 50 mila euro e 20 mila euro di multe mai pagate. Ma prima ancora dell’annuncio del sindaco c’era stato nel campo abusivo un sopralluogo dell’ufficio Edilizia privata dell’ assessorato all’ Urbanistica, che nel marzo scorso aveva ravvisato 25 abusi edilizi. Nessuno, poi pagava né acqua né corrente elettrica. Nonostante i solleciti per sanare le irregolarità, nulla è cambiato. Si è così disposto lo sgombero e la demolizione del campo. Apriti cielo. I rom hanno sfilato per la vie della città al grido “Non si possono lasciare i bambini in mezzo alla strada, noi non siamo i Casamonica siamo gente povera”.
A fine novembre si è proceduto allo sgombero del campo, venendo incontro il più possibile ai rom, che però pretendono sempre di più. I 30 giorni in hotel a spese del Comune dovrebbero servire a trovarsi una sistemazione, ma i rom non sembrano interessati. Avrebbero persino accesso ai band per le case popolari, ma delle tante famiglie ospitate in albergo solo una si è fatta avanti. Le altre preferiscono vivere da mantenuti.
Nel frattempo l’Associazione nazionale rom ha convocato da lunedì 10 dicembre una manifestazione permanente davanti al municipio di Gallarate. Perché a suo dire il sindaco non ha rispettato gli accordi che prevedevano una sistemazione delle persone sgomberate. Forse avrebbero preferito un hotel di maggiore lusso.
Anna Pedri
 
 

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1 commento

Fil 6 Dicembre 2018 - 12:24

Non vogliono adattarsi, non vogliono che si faccia nulla, vogliono solo farsi i loro sporchi affari. Penso che il sindaco la volontà cel’abbia messa. Andate a Malpensa e li troverete lì al lavoro o alla stazione di Gallarate. E che lavoro… Povera gente… Possono anche andarsene, in mutande ovvio, nessuno li rimpiangerà.

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