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Fondi Lega, Di Maio provoca Salvini: "Gli chiederò chiarimenti"

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 12 dic – Come se non bastassero gli scontri continui sulla manovra, come se non bastasse la gaffe del ministro dell’Interno in Israele – “Gli Hezbollah sono dei terroristi islamici” – , tra gli alleati di governo Matteo Salvini e Luigi Di Maio sale la tensione anche sul fronte dei fondi alla Lega.
L’indagine in corso a Bergamo sui presunti finanziamenti illeciti al Carroccio, infatti, scatena un botta e risposta tra il leader della Lega e il capo politico del M5S, che sulla vicenda, annuncia, chiederà “chiarimenti allo stesso Salvini“, convinto che “non minimizzerà“. In serata la risposta da Gerusalemme di Salvini: “Non commento le azioni della magistratura, io non minimizzo, chi sono io per minimizzare?“. “Spero facciano bene e in fretta, sono sereno – dice riferendosi agli inquirenti -. Aggiungo che siamo l’unico partito che ha avuto i conti bloccati, l’altro precedente è in Turchia“.
Nella maggioranza poi volano gli stracci. I primi a gettare benzina sul fuoco sono D’Uva e Patuanelli, capigruppo M5S di Camera e Senato, che fanno eco a Di Maio chiedendo chiarimenti sulla vicenda dei presunti finanziamenti all’associazione “Più Voci”, su cui gli inquirenti indagano per finanziamento illecito dei partiti, con l’ipotesi di contributi finiti nelle casse della Lega, di cui è tesoriere Giulio Centemero. “Noi da sempre ci battiamo contro i finanziamenti illeciti ai partiti”, dicono, aggiungendo che “per questo motivo nello ‘Spazzacorrotti‘, che approveremo nelle prossime settimane, prevediamo norme di assoluta trasparenza sui finanziamenti a partiti, movimenti e fondazioni”.
La replica della Lega è affidata a Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera che taglia corto: “Nessuna replica ai Cinque stelle che ci attaccano su Centemero, no comment“. Linea ribadita da un sms che arriva a tutti i parlamentari leghisti: “Di questa vicenda meglio non parlare“.
I parlamentari del Carroccio non vedono di buon occhio gli alleati pentastellati: “La loro storia li tiene schiavi di un sentimento giacobino che finisce per creare terrore“, commenta un deputato alle agenzie. “Non si può vivere vedendo degli spettri, la corruzione è esistita e esiste ma vediamo più ingiustizie che corrotti in galera”, gli fa eco un collega. “Tirano fuori la ‘Spazzacorrotti’ contro di noi”, accusa infastidito un altro.
L’ultima parola però spetta a Di Maio: “Mi fa piacere che Salvini non minimizzi questa vicenda perché noi non la minimizziamo“. Poi il vicepremier ribadisce: gli “chiederò chiarimenti” sull’indagine.
Adolfo Spezzaferro

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