Roma, 18 mar – Nuovo scontro tra Lega e M5S. Il vicepremier Matteo Salvini rilancia sulla Flat tax: si farà e riguarderà anche le famiglie. Ma i 5 Stelle frenano. C’è quindi il rischio di un nuovo logorante braccio di ferro in seno alla maggioranza su uno dei cavalli di battaglia della Lega, la cosiddetta tassa piatta da estendere anche ai nuclei familiari.
Ebbene, secondo uno studio del Carroccio, la flat tax fase II avrebbe “un’incidenza di circa 12 miliardi” e si applicherebbe a tutte le famiglie fino a 50 mila euro di reddito. Duplice l’aliquota: del 15% fino a 80mila euro di reddito e del 20% per i redditi superiori a tale soglia. Salvini annuncia di volerla introdurre nel 2019: “La vogliamo far entrare anche nelle case delle famiglie dei lavoratori dipendenti italiani“, incalza il vicepremier.
Di Maio: “No alle facili promesse alla Berlusconi”
Ma è l’altrovicepremier a mettere le mani avanti: “Troveremo una soluzione insieme alla Lega – dice Luigi Di Maio – come abbiamo sempre fatto. Sono molto fiducioso” ma, avverte, “l’importante è non fare facili promesse alla Berlusconi”.
Lo studio del Mef: “Costa troppo”
A portare il gelo sul cosiddetto reddito familiare ideato dal sottosegretario leghista Armando Siri è uno studio messo a punto dal ministero dell’Economia e datato 8 febbraio 2019 secondo il quale la flat tax applicata alle famiglie costerebbe praticamente quanto tre manovre economiche.
Secondo la simulazione elaborata dal Mef, il conto per le casse dello Stato ammonterebbe quasi a 60 miliardi. “Inapplicabile” per gli addetti ai lavori. Secondo lo schema visionato è prevista una deduzione di 3mila euro per ciascun componente del nucleo familiare con reddito fino a 35mila euro mentre, per i redditi superiori ai 50mila euro all’anno – stando almeno alla simulazione elaborata da via XX settembre – non sarebbe prevista alcuna deduzione. La misura, si legge nel documento, favorirebbe un numero di nuclei familiari pari a 16,4 milioni, mentre il vantaggio medio familiare sarebbe di circa 3.600 euro.
Siri: “Il nostro studio è più recente”
La Lega però non molla e in una nota sottolinea che “lo studio messo a punto è di circa 15 giorni fa”. E anche il sottosegretario ai Trasporti, Armando Siri, ribadisce che “la nostra proposta di flat tax fase II ha un’incidenza di circa 12 miliardi e si riferisce a un intervento di riduzione dell’imposta per tutte le famiglie fino a 50 mila euro di reddito. Il nostro studio è stato messo a punto circa 15 giorni fa quindi risulta evidente come la data dell’8 febbraio sia antecedente alle nostre elaborazioni. Mi pare evidente che non c’entra”.
Il dato politico è che Salvini ha messo al muro l’alleato Di Maio, costretto a dire di no a una misura fiscale dal chiaro sapore elettorale. Chissà se il leader della Lega non ne farà un’altra freccia al suo arco per additare il capo politico del M5S come principale ostacolo alla riforma fiscale del Carroccio.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
Famiglie? Ed io che lavoro vivo da solo? Avrò il solito calcio in culo? Cioè che pago le tasse per regalarle alle “famiglie” che non sanno amministrarsi le loro rendite?
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