Roma, 20 ago – Il discorso in Senato del premier dimissionario Giuseppe Conte è stato intervallato da applausi, fischi e qualche schiamazzo dei parlamentari. A colpire sono state però, in particolare, le facce di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha infatti alternato, in base alle frecciate e alle accuse dirette lanciate da Conte, risate beffarde, momenti in cui ha strabuzzato gli occhi e gesti rivolti ai senatori leghisti con cui ha tentato di non farli agitare troppo.
Poi, quando il primo ministro è stato applaudito dai banchi del Pd e del M5S, Salvini ha indicato i senatori dei due partiti lasciando intendere chiaramente che a suo avviso tra loro c’è un accordo di massima per formare un governo. Una serie notevole di mimiche facciali, a tratti teatrali, che si sono concluse con un gesto simbolico finale.
Quando infatti Conte ha concluso il suo discorso, dopo aver bacchettato Salvini sull’ostentazione di simboli religiosi in piazza, “chi ha compiti istituzionali dovrebbe evitare di accostare a slogan politici i simboli religiosi” ha detto il premier, il ministro dell’Interno non ha esitato a togliersi di tasca il rosario, baciandolo.
Eugenio Palazzini
1 commento
splendido animale politico,non c’è che dire.
gli altri se lo sognano,ed è per questo che hanno dovuto ripiegare su adolescenti come Simone di Torre Maura e tal Greta dei Secchi sul Mare…