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“Dovete promuovermi” e punta la pistola in faccia ai prof alla maturità. Fermato 18enne nel Lodigiano

by Ludovica Colli
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maturità pistola

Lodi, 23 giu – “Dovete promuovermi!“, con tanto di pistola spianata in faccia. Uno studente di 18 anni durante il suo esame di maturità ha estratto un’arma da fuoco e minacciato i docenti della commissione intimandogli di promuoverlo. L’episodio che sembra uscito da un film di gangster si è verificato oggi intorno alle 13 all’Istituto superiore Cesaris di Casalpusterlengo (in provincia di Lodi, uno dei comuni ex zona rossa durante l’epidemia di coronavirus) durante gli esami di Stato.

Una prof lo disarma. Ora è in ospedale per accertamenti psichiatrici

Dopo le minacce, una professoressa è riuscita a disarmare lo studente che evidentemente si sentiva già maturo, almeno come gangster (visto che a quanto pare aveva poggiato la pistola sul banco), poi il giovane è stato bloccato dai carabinieri e dagli uomini della polizia locale. Il 18enne è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Codogno per accertare lo stato di salute mentale. Mentre la pistola, una vecchia semiautomatica appartenuta al nonno, è risultata scarica.

Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, il giovane avrebbe tenuto nascosta l’arma fino al momento di entrare nell’aula dov’era schierata la commissione, per poi estrarla una volta rimasto da solo con i docenti. Dopo le prime domande a cui secondo quanto riportato il maturando non ha risposto, il giovane ha estratto l’arma, l’ha puntata prima contro la presidente e poi via via contro ognuno dei componenti della commissione: “Vi chiedo scusa ma io oggi devo assolutamente passare l’esame“. Poi ha poggiato la pistola (trovata in cantina) sul banco davanti a sé, scatenando il panico tra i prof. Ma una docente del suo corso di chimica non si è intimorita ma si è alzata ed è andata a prendere la pistola sul banco.

Non sopportava le videolezioni e non rispondeva alle interrogazioni online

L’aspirante gangster viene descritto come un ragazzo tranquillo e, a quanto pare, una vittima in un certo senso del coronavirus. Infatti non ha vissuto bene il lockdown né a maggior ragione la didattica a distanza. Non partecipava spesso alle lezioni e se vi prendeva parte non rispondeva alle domande dei suoi professori. Poi il gesto estremo nel tentativo di portare comunque a casa la maturità. Chissà se il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina farà promuovere pure lui, vista l’emergenza coronavirus.

Ludovica Colli

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1 commento

Mara 24 Giugno 2020 - 4:22

Non fate ridere col vostro sarcasmo….e poi chiamarlo gangster .Non vi vergognate????E poi si lotta contro il bullismo, i primi sono i giornalisti.

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