Home » Dombrovskis, che faccia tosta: “Nuovo Patto Ue accoglie le richieste italiane”

Dombrovskis, che faccia tosta: “Nuovo Patto Ue accoglie le richieste italiane”

by Stelio Fergola
2 comments
Valdis Dombrovskis Ue

Roma, 27 apr – Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, la spara grossa. Forse non potrebbe fare diversamente da un punto di vista “diplomatico”, ma la dichiarazione fa comunque decisamente ridere, come riportata da Agenzia Nova.

Dombrovskis: “Il nuovo Patto Ue accoglie le richieste italiane”

Dombrovskis parla del sedicente nuovo Patto di stabilità Ue in un’intervista al Foglio. Secondo il vicepresidente la nuova versione “è equilibrata. Tutti gli Stati membri sono incoraggiati a intervenire nel dibattito, e spero lo facciano nell’ottica di un compromesso costruttivo”. Poi aggiunge: “Non ho ancora ricevuto riscontri dal governo italiano. So però che le richieste di Roma vertevano su una maggiore discrezionalità e un maggiore margine di manovra dei singoli stati membri nel definire il loro percorso di riduzione del debito. E quello elaborato dalla Commissione è obiettivamente un sentiero molto più graduale e realistico di quanto non lo fosse quello finora in vigore che prevedeva il taglio di un ventesimo del debito pubblico annuo”. In verità, da quanto emerso nelle proposte lanciate ieri, la “maggiore discrezionalità” sta solo nella testa di Dombrovskis, dal momento che la nuova versione non cambierebbe nulla e se pure lo facesse si concentrerebbe sull’essere ancora più restrittiva sulle procedure di infrazione.  Infine, spinge ancora una volta sul Mes: “Diciamo che saremmo molto felici se finalmente il trattato venisse ratificato, visto che introduce molti nuovi utili strumenti per potenziare il quadro generale delle regole finanziarie”.

Con le parole si può inventare tutto

Le parole del vicepresidente creano realtà ad hoc rispetto a ciò che avviene realmente. Mischiando elementi di propaganda vecchi e nuovi. Tra i primi, senza dubbio quel “Next Generation Eu” di cui l’Italia viene sempre rimarcata come “il maggiore beneficiario”, senza mai menzionare i costi e quanto tutto ciò non costituisca affatto un vantaggio. In soldoni: siamo i più coccolati, quindi non abbiamo nulla di cui lamentarci. In secondo luogo, ignorando clamorosamente il governo italiano da cui non ci sarebbe stato “alcun riscontro”, mentre proprio ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lamentava la sostanziale mancanza di variazioni sulla richiesta di non includere nei conti pubblici gli investimenti strategici, ovvero una delle pochissime briciole che avrebbero mutato – peraltro, nemmeno di chissà quanto – l’austerità tradizionale di Bruxelles. Basta inventare e il gioco è fatto. Il nuovo piano va incontro alle richieste italiane, anche se non è vero. E non ha ricevuto riscontri da Roma, anche se non è vero. Vai così, Unione europea.

Stelio Fergola

You may also like

2 comments

jenablindata 28 Aprile 2023 - 1:56

come dico ormai da anni:
come membri della ue e paesi fondatori,ABBIAMO DIRITTO DI VETO su OGNI decisione della ue.
BLOCCHIAMO tutto quello che non ci piace,e finiamola una buona volta di lamentarci di come veniamo trattati:

se vogliamo rispetto,dobbiamo farci rispettare con le unghie e con i denti.

oppure DECISIAMOCI A DIFENDERCI:
per esempio con i minibot,facendo rientrare tutto il debito estero
in italia a forza,così ogni euro di spesa per interessi rimane in italia e produce ricchezza,risparmio,investimenti,pil…
QUI.

e quello che lo stato paga da una parte,lo recupera dall’altra…attraverso attraverso iva e irpef se spesi o imposte sul risparmio,se verranno risparmiati:
quei soldi verranno utilizzati per investimenti.
in OGNI caso,
tutta la ricchezza che produrranno quei soldi,comincerà a produrre ricchezza qui in italia,anzichè venire sprecata per arricchire speculatori e stati esteri.

nota importante:
un’altra cosa da non sottovalutare:
mantenendo la spesa per interessi TUTTA all’interno del paese,il pil interno all’italia salirà degli STESSI soldi che prima venivano erogati dallo stato alla quota di debito estero:
di conseguenza,la percentuale di debito sul pil comincerà a scendere per forza.

Reply
jenablindata 28 Aprile 2023 - 10:58

dov’è la mia risposta?

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati