Roma, 14 mag – Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e le Disabilità, ha presentato due ulteriori emendamenti governativi al Dl Crescita.
Detrazioni fiscali per i bebè
Secondo quanto riportato dal ministro stesso, il primo emendamento prevede numerose detrazioni fiscali per l’acquisto di beni primari necessari per chi ha in casa un bebè, come pannolini e latte in polvere. Il secondo, invece, “arricchisce” l’assegno per le famiglie del cosiddetto “ceto medio”, che va ad aggiungersi a quello già rivolto al sostegno delle fasce più povere della popolazione e già in culo nella legge di bilancio.
Fontana: “Di Maio è diventato leghista”
l ministro si dice soddisfatto di queste nuove misure, ma non lesina anche una frecciatina agli alleati di governo del M5S: “Continuiamo la politica seria e concreta per il rilancio della natalità. Esprimo immensa soddisfazione e gioia per la conversione di Di Maio sulla famiglia. Ha capito la nostra lezione: se il Paese vuole crescere deve puntare sul rilancio della natalità. Di Maio è diventato un leghista, un mio discepolo. Finalmente dopo mesi di battaglie raccogliamo i frutti: i Cinque Stelle sulla mia linea e la famiglia al centro del dibattito politico, con le nostre priorità!”
Salvini: “Risposte concrete”
Il vicepremier Matteo Salvini è sulla stessa linea del ministro e gli porge i suoi elogic: “Bravo ministro Fontana sulla famiglia, finalmente risposte concrete. Domani annunceremo, come Lega, un altro impegno che manterremo entro l’anno per tanti italiani in difficoltà”. Di Maio, invece, non ha preso bene questa velata critica nei suoi confronti, ma taglia le polemiche alla base: “Io non ho niente da rispondere a Fontana. Mi faccia parlare di cose serie piuttosto”.
Ilaria Paoletti
1 commento
Lodevole per le intenzioni, ma viene fatto troppo tardi perché la situazione demografica italiana è quasi compromessa. Bisognava agire 30 anni fa quando eravamo all’inizio della crescita zero, la numerosa generazione del “baby boom” era ancora in età riproduttiva, e soprattutto, c’erano pochissimi immigrati. Il problema fu trascurato, nonostante tra l’altro dal 1948 al governo vi era sempre un partito, la DC, che parlava di difesa della famiglia naturale solo in campagna elettorale, poi basta, ha trascurato il problema, che negli anni novanta e dopo il 2008 si è aggravato. Che poi ricordiamoci che fu con un governo monocolore democristiano che avvenne l’approvazione della legge anti-natalità 194/78.
Inoltre va ricordato che oggi in Italia vive una popolazione straniera pari all’8% della popolazione, e potrebbe beneficiarne di eventuali incentivi da parte dello Stato. La fecondità delle donne straniere è di 2,1 contro l’1,3 delle donne italiane, quindi il rischio è che la prolificità degli immigrati (in particolare arabo-islamici e subsahariani) possa aumentare ed aggravare il rischio di sostituzione etnica.