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Di Maio on fire attacca la Meloni, ma ci sono differenze sulla politica estera?

by Sergio Filacchioni
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Di Maio

Roma, 27 ago – Di Maio scatenato attacca la Meloni e il centrodestra in un video rilasciato sulla sua pagina Facebook. Il Ministro degli Esteri in carica ha una parola per tutto, da Salvini a Berlusconi passando – ovviamente – per Putin e la Russia. Lo stesso Enrico Letta è tornato sul leitmotiv della sua campagna elettorale, parlando delle solite “ingerenze” russe nella campagna elettorale, eppure sembrano proprio loro a volercela infilare per forza.

Di Maio on fire

 “Vedi, tu puoi passare anche tutte le giornate a rassicurare il mondo che l’Italia sarà in buone mani, ma non è così. E lo sappiamo perché i tuoi alleati, Berlusconi e Salvini, sono amici di Putin. Addirittura, Salvini voleva barattare Putin con Mattarella. Berlusconi ha sempre avuto legami con Putin, e addirittura sono contro le sanzioni alla Russia, che significa fare il gioco di Putin sul gas”. Lo ha afferma il Ministro degli Esteri e capo politico di Impegno civico Luigi Di Maio, in un video su Facebook, rivolto alla leader di FdI Giorgia Meloni. Il ministro torna a battere sul tasto Putin, praticamente il “ctrl-c ctrl-v” della campagna elettorale del centrosinistra, dopo che anche Enrico Letta aveva denunciato “l’ambiguità” della destra sul discorso Russia. Che poi dovrebbero spiegarci quale ambiguità, dato che sia Giorgia Meloni che Matteo Salvini hanno effettivamente passato la campagna elettorale a rassicurare che le loro posizioni sulla politica estera non si discosteranno di un millimetro dalla linea atlantista. Nella sua campagna “Credo”, Matteo Salvini ha perfino inserito una casella d’onore per il sostegno allo Stato d’Israele. Non si capisce quindi molto bene quale sia – in tema di politica estera – la reale differenza tra centrodestra e centrosinistra. Sembra quindi che sia proprio il Partito Democratico e il suo carrozzone a voler parlare per forza di Russia e Putin, senza avere cognizione che una grande parte degli italiani non è favorevole alle sanzioni e nemmeno al sostegno all’Ucraina.

Rassicurazioni

Dall’altro lato, vediamo come una campagna elettorale fatta di rassicurazioni non basti a scrollarsi di dosso le accuse che piovono dagli avversari, anzi, le aumenta. Perché continuare su questo registro? Niente svolta autoritaria, nessuna uscita dell’Italia dall’euro qualora il centrodestra dovesse vincere le elezioni – lo abbiamo capito fin troppo bene Giorgia. “La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia da decenni ormai, condannando senza ambiguità la soppressione della democrazia e le vergognose leggi contro gli ebrei”. Ed ancora: “Nessun rischio per i fondi Pnrr” mentre “la nostra collocazione nel campo occidentale è chiara e cristallina, come abbiamo dimostrato ancora una volta condannando senza sé e senza ma la brutale aggressione russa all’Ucraina”. Siamo quindi al giochino dell’assurdo in cui il centrosinistra accusa e il centrodestra si scusa, per non si sa quale bene ragione o beneficio elettorale, mettendo perfino le mani avanti quando non è richiesto: “non faremo cose pazze, rispetteremo i parametri di bilancio. E non rinazionalizzeremo Eni ed Enel”. Non sia mai… Perché Fratelli d’Italia vuole accreditarsi per forza al tavolo degli sfigati? Gli italiani aspettano soltanto quelle cose pazze.

Sergio Filacchioni

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1 commento

Rita Remagnino 27 Agosto 2022 - 4:19

Politicamente parlando, cioè accantonando le capacità intellettuali e la dignità personale, ci sono ben poche differenze tra le “destre” (Salvini, Meloni, Berlusconi) e “Giggino”: sono tutti atlantisti sfegatati. E l’Impero non ha alleati, solo servi.

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