Roma, 23 ago – Un insolito Alessandro Di Battista ha aperto a un eventuale governo giallorosso ma pure a un gialloverde bis. Il più incendiario dei pentastellati ha deciso così di vestire i panni del pompiere (o del pontiere che dir si voglia), scrivendo su Facebook un lungo post dai toni diplomatici. Carezze a tutti i potenziali nuovi (o vecchi, dipende dalla scelta) alleati del M5S. “Il Movimento 5 Stelle ha oggi un potere contrattuale immenso. Tutti ci cercano. Un potere del genere è essenziale sfruttarlo nell’esclusivo interesse dei cittadini. Il mio pensiero è questo, è la prima volta che scrivo da giorni e ciò che penso nulla ha a che vedere con le ricostruzioni di giornalisti sempre più confusi”, afferma Di Battista.
Quasi quasi le elezioni…
L’ex parlamentare grillino spiega così la sua visione rispetto all’attuale stallo politico: “Io sono convito che andando al voto adesso, presentandoci compatti e facendo una grande campagna elettorale, prenderemmo valanghe di consensi. Perché Salvini è molto più debole di quanto appaia e perché se si andasse al voto il PD ci arriverebbe spaccato in 2, 3 o 4 pezzi”. Per non abdicare troppo ai suoi soliti tentativi di ritagliarsi un ruolo da ufficioso spettatore alla finestra che però mette bocca su qualunque decisione del suo movimento, Di Battista illustra il suo piano da semplice “cittadino”, accantonando di fatto i dieci impegni elencati ieri da Luigi Di Maio. Secondo Dibba l’alleato di governo (sia chi sia) basta che sottoscrivi due priorità: “Pretendo due cose: 1. il taglio dei parlamentari 2. la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Sono convinto che questi due obiettivi si possano raggiungere in questa legislatura, nella prossima sarebbe molto più difficile”.
Meglio governare con qualcuno
Ed ecco allora che per l’ingombrante alter ego del leader Di Maio, sarebbe fattibile un accordo di governo sia con il Pd che con la Lega, da lui adesso giudicati bravi compagni di viaggio scesi a più miti consigli: “Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del PD. Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il PD”. Singolare tempismo, visto che, giusto per ricollegarci al suo silenzio degli ultimi giorni, nel precedente post Facebook (datato 18 agosto) Di Battista era di tutt’altro tenore: “Non so chi sia meno credibile e più inaffidabile tra Renzi e Salvini. Forse per saperlo dovremmo chiedere a Verdini che è un ottimo amico e consigliere di entrambi”.
Basta restare a galla
Una rondine non fa primavera ma è un segnale di cambio di stagione improvviso, perché ora (cinque giorni dopo) l’esponente pentastellato pare invece ben disposto nei confronti dell’inaffidabile Salvini. “Ripeto, tutti ci cercano. Alziamo enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese. Via 345 parlamentari e via i Benetton dalle nostre autostrade. Chi ci sta? La vaghezza – scrive Di Battista – lasciamola ai professionisti del nulla assoluto. Il Movimento, proprio come ha fatto ieri Luigi, bada al sodo”. Il trionfo dell’antinomia insomma, perché è difficile credere che “alzare la posta” significhi elencare due priorità al posto delle dieci proposte da Di Maio. “Badare al sodo” è forse più appropriato, soprattutto a volerlo tradurre con un basta che non si vada al voto.
Eugenio Palazzini
1 commento
Dice il Di Battista; “andando al voto adesso, presentandoci compatti e facendo una grande campagna elettorale, prenderemmo valanghe di consensi”
Evidentemente crede che gli italiani siano scemi e non sappiano che al massimo prendono la metà dei voti delle scorse politiche e perdono piu’ della metà delle poltrone date spesso ad incompetenti che certo non vogliono tornare a fare i 1000 euro mensili che facevano prima
Un vero schifo che domostra come si puo’ mentire e compiere il reato di abuso della credulità popolare e passarla liscia.