Roma, 7 dic – “Prima mi hanno usato, poi mi hanno preso in giro: non posso più restare con i Cinquestelle”. Matteo Dall’Osso è un disabile che però ha scelto di non farsi “annullare” dal proprio problema fisico. Sempre molto attivo in politica, è oggi alla sua seconda legislatura. La sua “storia” politica dura, infatti, ormai da 10 anni. Tuttavia Dall’Osso è arrivato a un punto di rottura con i Cinque Stelle: dopo aver messo a disposizione la sua “esperienza” come malato di Sla (e il conseguente impegno a favore dei disabili) al partito dei grillini, si è ritrovato, per usare le sue parole “solo, in parte tradito, umiliato. E mi sono sentito disabile”.
La decisione di abbandonare il movimento in cui tanto aveva creduto (come molti italiani) è dovuta alla continua rimessa “al mittente” di tutte le sue proposte ed emendamenti a favore dei disabili. Adesso Dall’Osso non vuole rinunciare la politica: in tale ottica ha incontrato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. E riferisce, alle pagine del Giornale: “Mi era stato chiesto di ritirare i miei emendamenti a tutela dei disabili. Uno di questi è stato oggetto di contrattazione. Ho chiesto al gruppo M5s di firmare il mio emendamento, ma dai banchi del governo è stata data indicazione negativa così ho deciso di proseguire grazie alla sottoscrizione di tutte le opposizioni. Ero in parte soddisfatto e felice per il risultato ottenuto proprio nella Giornata Internazionale della Disabilità. Ma nella seduta di martedì 4 quell’emendamento è stato bocciato. L’ho appreso dal verbale della seduta.”
Le ragioni per il “verdetto” negativo del governo sarebbero economiche: “Ma parliamo di 10 milioni di euro per tre anni considerato che Roma da sola soffre una mancanza di 2 milioni solo per quest’anno a causa di permessi per falsi invalidi”, puntualizza Dall’Osso. Nel frattempo sui social si sono scatenati molti attivisti pentastellati, che hanno ricoperto di insulti, anche piuttosto pesanti, l’ormai ex deputato M5S: “Venduto, Giuda, traditore”. Fino ai veri e propri deliri: “Se non scende il cristo a fulminarlo, spero ci pensi qualche altra divinià”.
Ilaria Paoletti
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