Roma, 24 nov – Se non siete troppo al passo coi tempi, oggi vi starete chiedendo cosa diavolo sia quel Black Friday di cui tutti parlano in queste ore. Ecco quindi un breve ripasso. Per gli americani, il Black Friday è la giornata consacrata allo shopping che cade sempre nel giorno successivo al Thanksgiving Day, ovvero la festa per il Giorno del Ringraziamento. Di fatto, negli Usa, si tratta dell’inizio “ufficiale” degli acquisti per i regali natalizi. Nel “venerdì nero”, le grandi catene commerciali sono solite offrire in questa occasione notevoli promozioni al fine di incrementare le proprie vendite. E il meccanismo funziona, tanto che non è inusuale trovare, già dalla notte precedente, le orribili immagini di persone accampate di fronte ai grandi centri commerciali, anche perché molte catene fanno speciali promozioni per premiare i primi che riescono ad entrare nei negozi.
Sugli inizi della “tradizione” c’è poca chiarezza, così come sul nome. C’è chi dice che tutto iniziò nel 1924, quando Macy’s organizzò la prima parata per celebrare l’inizio dello shopping natalizio nel giorno successivo al Ringraziamento. È però nel clima edonistico degli anni ’80 che esplose la mania del Black Friday così come lo conosciamo oggi. Quanto all’origine del nome, secondo alcuni, sarebbe un riferimento al congestionamento del traffico stradale che si sviluppa, per l’occasione, in quel giorno. Traffico da “bollino nero”, appunto. Altri ritengono che faccia riferimento alle annotazioni sui libri contabili dei commercianti che, tradizionalmente, passavano dal colore rosso (perdite) al colore nero (guadagni): il Black Friday indicherebbe quindi un giorno di grandi guadagni per le attività commerciali. Negli Usa, infatti, il volume d’affari del Black Friday è di più di 13 miliardi di dollari, miliardo più, miliardo meno. E considerando anche il weekend successivo, la spesa tocca quota 37 miliardi di dollari. Bisogna infatti considerare che, in un solo giorno di shopping, più di 80 milioni di persone si vanno a fare spesa: numericamente parlando, è come se l’intera popolazione della Germania andasse a fare shopping nello stesso giorno.
Da qualche anno, l’usanza è arrivata anche in Europa e in Italia, sull’onda dei grandi siti di shopping on line, a cominciare da Amazon (che pure sta avendo qualche problemuccio con lo sciopero dei lavoratori di Piacenza) e poi a ricasco anche sui negozi “fisici”. Usanza peraltro abbastanza decontestualizzata, da noi, non festeggiandosi (ancora?) da queste parti il Giorno del Ringraziamento a cui il Black Friday è legato. Nelle nostre città, fortunatamente, non si vedono ancora le scene dei clienti che si azzuffano dentro ai grandi magazzini per chi arriva primo sulla merce in saldo. Ma faremo in tempo a imparare anche quello.
Giorgio Nigra
2 comments
….è la globalizzazione imperiale USA ……tra qualche anno in Italia si parlerà solo ”hamerecano”..come fanno già in alcune università italiote…con il beneplacito del ministro somaro dell’istruzione PD..
Queste merdose multinazionali del consumo ossessivo stanno creando una popolazione di ” tossici di oggetti” completamente rimbambiti e pilotati dalle pubblicità. Poi se la prendono con il Fascismo che controllava le masse……’sti ipocriti. Di merda.