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Coronavirus, speranze da uno studio Usa: “In Italia ‘decessi zero’ dal 19 maggio”.

by Cristina Gauri
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contagio zero

Roma, 8 apr – La data da tenere sott’occhio è il 19 maggio. Proprio questo giorno, infatti, è stato indicato dalla Ihme (Istituto per le misurazioni e la valutazione della salute della facoltà di Medicina dell’Università di Washington), come il primo, in Italia, nel quale non si registreranno più decessi dovuti al coronavirus. 

La prima ondata

Si tratta di stime, di proiezioni sulla diffusione del Covid-19 in Europa e che prevedono il verificarsi del picco della pandemia intorno alla terza settimana di aprile. Lo stesso studio stima in circa 151.680 il numero totale delle vittime nel mondo nel corso della “prima ondata” della pandemia. Soltanto negli Stati Uniti si ipotizzano 81.766 decessi.

L’Italia?

Se si guarda in particolare allo Stivale, invece, la ricerca avrebbe stabilito che il nostro Paese avrebbe già superato il picco, eccezion fatta per due regioni: Calabria e Puglia. Si entra nella fase discendente, quindi, tenendo però conto che la ricaduta è sempre dietro l’angolo nel caso gli italiani decidessero di ignorare le regole di distanziamento sociale, che devono essere seguite anche e soprattutto in questi delicatissimi momenti. La fine dei decessi, quindi, è stimata per martedì 19. Inoltre, lo studio teorizza che il numero totale dei decessi in Italia si fermerà a 20.300 persone entro il 4 agosto.

L’incognita europea

Usciti dall’Italia e proiettati sui dati europei, la situazione non appare per nulla rosea.Settimane preoccupanti attendono molti Stati europei – afferma il Dott. Christopher Murray, Direttore dell’Ihme – sembra probabile, inoltre, che il numero dei decessi ecceda le proiezioni attuali per gli Stati Uniti”. Nonostante la flessione dei decessi in Italia e Spagna, in molti Paesi i dati riguardanti le vittime sono aggravati dalla scarsa accoglienza ospedaliera e dalla mancanza di posti letto: nel Regno Unito, i posti letto disponibili sono 17.765, nettamente insufficienti rispetto alle centomila richieste di ricovero stimate nei prossimi mesi; 24.544 domande per la terapia intensiva a fronte di soli 799 posti disponibili. Tempi bui e drammatici in arrivo, inoltre, per Olanda, Irlanda, Austria e Lussemburgo mentre Repubblica Ceca e Romania sono a metà strada. Altre nazioni tra cui Regno Unito, Germania, Norvegia e Grecia si trovano ancora all’inizio della fase critica vedranno un’incremento delle morti decessi fino al picco, indicato verso la seconda o terza settimana di aprile.

Cristina Gauri

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