Madrid, 21 mar – La pandemia di coronavirus dilaga in Europa. Sale a 24.926 il bilancio dei contagi in Spagna (4.946 in più) e a 1.326 il numero delle vittime, 324 in più, segno che l’epidemia si sta diffondendo rapidamente. Lo rende noto il Ministero della Salute, secondo quanto riporta la Efe. Secondo il dicastero, ci sono anche 1.612 pazienti in terapia intensiva, 471 in più rispetto a ieri, e un totale di 2.125 pazienti hanno già recuperato, 540 in più. La città più colpita è Madrid, con 804 decessi. Come è noto, la Spagna è il secondo Paese europeo più colpito dopo l’Italia. E’ inoltre il quarto Paese per numero di decessi preceduto da Italia, Cina e Iran.
Germania: 20mila contagiati e 68 vittime
Sono quasi 20mila i contagi da coronavirus in Germania. E’ quanto affermano la Johns Hopkins University e la Zeit online, secondo cui il numero delle infezioni è arrivato a oltre 19.800, mentre le vittime sono ormai 68. Più basso il conteggio del Robert Koch Institut (Rki), il maggior centro epidemiologico tedesco, che conta 16.662 contagi e 47 decessi: l’istituto, però, conteggia solo i dati confermati e inviati per via digitale dai Land, mentre la Zeit incrocia i dati dello stesso Rki con le segnalazioni delle autorità sanitarie locali. La Baviera è il primo Land in Germania a ordinare il “lockdown”, il blocco totale, per fronteggiare l’emergenza coronavirus. In Germania sono stati registrati 3mila nuovi casi di contagio in 24 ore. Un totale di 16.024 casi confermati di coronavirus (+3.422 rispetto al giorno precedente), di cui 10.999 solo in Germania, sono stati registrati nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, in Germania, Austria e Grecia, secondo i dati ufficiali delle autorità nazionali raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e aggiornati al 20 marzo. I decessi registrati nell’area sono stati finora 44 (+10).
Francia: 12mila contagi, 450 vittime
Con 78 nuovi decessi è salito a 450 il numero dei morti causati dal coronavirus in Francia. Lo ha reso noto in conferenza stampa ieri in serata il direttore dell’Autorità nazionale per la salute, Jérome Salomon, secondo cui sono 12.612 i casi confermati con una crescita del 15% in 24 ore. Giovedì infatti il dato comunicato è stato di 10.995. Secondo Salomon, 1.297 persone sono in condizioni gravi.
Anche la Serbia chiude tutto
In Serbia, dove da una settimana è in vigore lo stato di emergenza, scattano nuove misure restrittive allo scopo di contenere i contagi da coronavirus, sulla falsa riga di quelle già in vigore in Italia. Come annunciato ieri dalla premier Ana Brnabic, chiudono caffè, ristoranti, centri commerciali e viene sospeso il servizio di trasporto pubblico a Belgrado e nel resto del Paese. Da giorni sono sospesi tutti i collegamenti aerei, stradali e ferroviari. L’aumento del numero dei contagi, anche se non registra picchi preoccupanti, è costante. Gli ultimi dati diffusi parlano di 14 nuovi casi, con il totale che sale a 149. Otto pazienti sono in terapia intensiva e in condizioni preoccupanti. Ieri in Serbia è stata annunciata la prima vittima del Covid-19, un uomo 59enne morto in un ospedale di Novi Sad. Nel Paese sono chiuse scuole, asili, università, con le autorità che hanno deciso di sbarrare tutti i valichi frontalieri, dopo che in pochi giorni hanno fatto ritorno in patria oltre 76 mila serbi che vivono e lavorano in vari Paesi dell’Europa occidentale, Italia compresa.
Ludovica Colli
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