Roma, 20 set – Il premier Giuseppe Conte, ospite della festa di Articolo 1 (i “compagni” di LeU), ci tiene a precisare che è sempre stato contrario alla politica dei porti chiusi del precedente governo (sempre da lui presieduto). “Quando ho parlato di immigrazione non ho mai accettato la formula riduttiva di ‘porti aperti e porti chiusi’ e ho sempre ragionato di rispetto dei diritti fondamentali”. Così Conte, intervistato ieri da Enrico Mentana sul palco di “#Unica” a Roma. Insomma, a sentire il premier, l’azione di governo impostata sulla linea dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, per cui i porti erano chiusi all’immigrazione irregolare e alle navi Ong, l’ex “avvocato del popolo” l’avrebbe accettata obtorto collo, perché lui è per l’accoglienza. Una spiegazione plausibile visto che poco dopo Conte si è detto fiducioso dei rapporti con il Pd e che si trova bene nella nuova maggioranza giallofucsia. Un ritorno a casa (più a sinistra), insomma. Infatti, alla domanda se il governo che presiede può definirsi di centro-sinistra, Conte risponde: “Diciamo che è un governo, di movimento di centro-sinistra. Lo dico per rispetto al Movimento (il M5S, ndr), che è proiettato in termini post-ideologici, non è un partito ed è un movimento”.
“Della scissione di Renzi mi hanno sorpreso i tempi”
Della scissione dal Pd, il presidente del Consiglio riconosce che “era nell’aria, se n’era parlato. Mi hanno sorpreso i tempi, e l’ho detto francamente a Renzi. Nel momento in cui un presidente incaricato in riserva deve scioglierla è bene che abbia piena contezza di come si predispongono le forze di governo. Se avessi saputo della decisione, lo dico anche nell’interesse del gruppo che si è formato, avrei preteso e voluto un’interlocuzione diretta con il gruppo stesso”, spiega il premier assicurando però che “non è venuta meno la sostenibilità del progetto” di governo. Questo forse perché Conte si fida di Renzi quando dice che continuerà a sostenerlo, con i voti di Italia Viva in Senato (senza i quali il governo resterebbe senza maggioranza). Oppure perché sa che ora il patto è che il suo esecutivo non deve proporre nulla che non sia di gradimento dell’ex segretario del Pd. Per cui, in risposta alle accuse di Di Battista, dice: “Io mi fido del Pd perché è una forza che responsabilmente ha deciso di sostenere questa esperienza del governo”.
“Ora con la Ue approccio più coerente”
Con l’addio di Salvini, Conte spiega che l’Italia ha recuperato i buoni rapporti con la Ue. “I rapporti personali sono sempre stati buoni – chiarisce il premier -. Prima chiedevo cortesie personali mentre l’Italia chiedeva solo per sé, oggi si mette tutto in discussione secondo l’approccio Ue. C’è un approccio sistemico, più coerente”. E sul fronte dell’immigrazione, “oggi la ridistribuzione europea ci viene assicurata subito. Prima passavo le mie giornate a fare telefonate a chiedere cortesie personali, oggi chiedo quello che deve essere fatto per l’Italia”. Insomma, secondo il premier ora l’Italia otterrà giustizia sul fronte della ridistribuzione degli immigrati perché è tornata a rispettare i dettami Ue.
Adolfo Spezzaferro
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