Verona, 16 gen – Il teatro della Congregazione delle Sacre stimmate, dove si sarebbe dovuto svolgere il concerto veronese in onore di Jan Palach, ha ritirato lo spazio agli organizzatori dell’evento. La decisione dei religiosi è stata presa dopo le pressioni esercitate da un «fronte antifascista» composto dalle solite mille sigle che nascono e muoiono nel giro di un amen. Il concerto – previsto per il 19 gennaio, anniversario del martirio di Jan Palach – aveva ricevuto il patrocinio sia del Comune che della Provincia di Verona. Per questo motivo, stupisce ancora di più il dietrofront degli stimmatini.
Neanche due giorni fa, infatti, il Consiglio comunale di Verona, guidato dal sindaco Federico Sboarina (indipendente di centrodestra), aveva votato a larga maggioranza il patrocinio dell’evento: a favore si erano espressi i consiglieri di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Battiti e Verona Pulita. Il pomo della discordia era rappresentato in particolare dalla partecipazione al concerto di gruppi come la Compagnia dell’Anello, Hobbit e Topi neri. E cioè tutti complessi musicali che la retorica antifascista definisce «nazi-rock» (termine ovviamente polemico e fuori calibro).
Sull’incresciosa vicenda è quindi intervenuto il presidente del Consiglio comunale della città scaligera, Ciro Maschio, il quale ha rivendicato la scelta la scelta del Comune: «Jan Palach rappresenta un simbolo di libertà contro tutte le dittature ed è giusto commemorarlo. Suona strano che qualcuno protesti se altri lo commemorano, anziché fare altrettanto. Inoltre il ricavato dei biglietti del concerto andrà devoluto alle popolazioni del Veneto colpite dal maltempo, ed anche questo è un motivo del tutto condivisibile per concedere il patrocinio». Attualmente non è ancora chiaro se il concerto avrà luogo in un’altra struttura.
Elena Sempione
1 commento
Era bella da vedere… la congrega stimmatina è manovrata dai ciellini cattocomunisti… ma che si aspettavano gli organizzatori? Trovare un altro posto no?