Roma, 24 mag – La misura del delirio antifascista è come l’orizzonte, quando si crede di averla raggiunta si sposta sempre più in là: adesso Laura Boldrini entra a gamba tesa nelle polemiche che hanno seguito le manganellate prese da Stefano Origone, giornalista de La Repubblica a Genova, mentre riprendeva (dalla parte degli antifascisti, chiaro) la manifestazione di CasaPound.
“CasaPound va sciolta”
Il titolo dell’assurdo post di Laura Boldrini di pochi minuti fa su Facebook è titolato così: “CASAPOUND VA SCIOLTA, ADESSO”. E di seguito la “tragica” testimonianza del giornalista di Repubblica che (incidenti del mestiere) si è trovato con due due dita fratturate, una costola rotta, un trauma cranico e corredo di lividi. La Boldrini, seguendo un discutibile processo logico, dapprima esprime la propria solidarietà al giornalista “offeso”, definendo l’agire delle forze dell’ordine come “un’ingiustizia che non si può tacere“. Poi dà sfoggio della sua inappuntabile capacità deduttiva, degna di un sillogismo aristotelico: “Ma i disordini di ieri sono nati dopo la decisione di autorizzare il comizio di Casapound contro il quale la maggioranza delle persone ha protestato pacificamente”.
Legalità? Si, ma solo per i giornalisti
Dove sia stata questa “maggioranza di persone” pacifiche, è un dato ancora sotto indagine: le immagini parlano chiaro, e si vede chiaramente la massa del corteo antifascista, composto da centinaia di persone, cercare di sfondare lo sbarramento delle forze dell’ordine, costrette per ragioni di ordine pubblico ad intervenire a scudo di una manifestazione autorizzata da un partito, CasaPound, legalmente riconosciuto dallo Stato e che altrettanto legalmente concorre alle elezioni europee. In termini di legalità, CasaPound era nel giusto, le forze dell’ordine anche: chi non doveva trovarsi lì erano gli antifascisti. E forse anche il giornalista di Repubblica, da uomo di mondo, poteva aspettarsi che la miccia si sarebbe presto accesa. Chi ha deciso di “manifestare” anche con violenza il proprio dissenso alla presenza di CasaPound in piazza, doveva anche essere lesto a capirne le conseguenze. Ma questo la cara Boldrini non lo sa, o forse, ancor peggio, finge di non saperlo, lontana com’è dalle strade dove si svolgono le proteste: e neanche una parole poi per i “veri” manifestanti, badate bene. La solidarietà è solo al “cucciolo” del regime – il giornalista.
Zingaretti: “Idee inquietanti vanno represse”
Del suo stesso avviso parrebbe essere Nicola Zingaretti, nuovo leader del Partito Democratico, che invece di stigmatizzare (da uomo di “Stato” quale è, non di certo un personaggio che sostiene di essersi laureato presso “L’Università della Strada”) la violenza degli antifascisti, sui fatti di Genova chiama al classico di tutte le elezioni, il “pericolo fascista”: “Idee inquietanti e i loro rappresentanti stanno rialzando la testa e queste idee inquietanti vanno combattute mettendo in campo un’idea diversa di Italia“. Zingaretti non nomina CasaPound ma lascia intendere che il problema è la presenza dei sovranisti in piazza e non il via libera all’allegra violenza che ha connotato il corteo antagonista. Il paradosso antifascista penalizza quindi CasaPound che gioca secondo le loro “regole” e mai i ribelli della domenica – che, siamo certi, sapevano quanto e meglio sia della Boldrini che di Zingaretti cosa stavano facendo e a cosa stavano andando incontro. Una cosa è certa: in nome della democrazia, la Boldrini sovvertirebbe la democrazia stessa.
Ilaria Paoletti
2 comments
Il boldrinesco è una lingua estremamente logica e chiara. Tradurla è un giochino men che da bambini per un essere umano dotato di comune raziocinio & buonsenso. Basta ribaltare completamente il significato glottoligico delle parole che usa. Un giochino perfettamente speculare. Se parla di: “risorse”, il significato vero è: “gravosissime ed indesiderabili zavorre”, (per la gente comune, of course!), le “persone” da lei definite: “vittime”, sono i veri: “carnefici”, etc. etc. …..
ormai i sinistrati hanno rotto con l’antifascismo…quelli di Casa Pound manifestavano pacificamente, il casino l’hanno fatto i centri a-sociali quelli si son veri fascisti rossi che vorrebbero eliminare la libertà di pensiero e parola…la Boldrini e Zingaretti hanno perso un’altra occasione per stare zitti invece di dimostrare quanto sono squallidi