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CasaPound contro il degrado, i rom annunciano battaglia: "Cacceremo i razzisti"

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 24 apr – Il Camping River, abusivamente occupato da circa 500 rom (e che andava sgomberato entro settembre 2017), è una bomba sociale che può esplodere da un momento all’altro. I residenti hanno più volte denunciato il degrado sociale, il continuo pericolo rappresentato da un ricettacolo di criminalità di tali dimensioni.
All’appello non hanno risposto le istituzioni ma CasaPound Italia, che per giovedì 26 alle 17 ha indetto una manifestazione in via Tiberina 210 (Vivaio Evoflor) per chiedere l’immediata chiusura dell’insediamento illegale di via della Tenuta Piccirilli, a Prima Porta.
I rom, dal canto loro, hanno indetto una contromanifestazione a un chilometro da quella di CPI. L’Associazione Nazione Rom manifesterà in via Tenuta Piccirilli 207, davanti al River, alla stessa ora.
Obiettivo è opporsi “al razzismo e agli abusi di Stato” e protestare “contro il ‘Piano Rom’ di Virginia Raggi ed il ‘tallone di ferro’ di fascismo e nazismo“. “Ci appelliamo al Questore ed al Prefetto di Roma perché vietino la manifestazione di Casapound Italia – scrive l’associazione sulla sua pagina Facebook – Ci appelliamo a ‘diritti senza confini’, a tutti i sinceri democratici ed antirazzisti, ai laici, a tutte le associazioni ad unirsi a Rsc (rom, sinti e caminanti, ndr) e alle nostre giuste rivendicazioni”.
Una pericolosa provocazione non raccolta da CPI, che conferma la manifestazione e anzi chiede al Questore e al Prefetto di Roma di far rispettare la legge, e quindi far chiudere immediatamente l’insediamento abusivo.
Il Camping River è uno degli esempi di incompetenza dell’amministrazione Raggi, che – come se non bastasse – prende in giro i cittadini. Sì, perché a nulla valgono gli interventi di facciata – come quello dei giorni scorsi, in cui sessanta agenti della Polizia di Roma Capitale sono entrati nel campo rom e hanno messo sotto sequestro un’area adibita a discarica abusiva e 25 autovetture sprovviste di assicurazione – l’insediamento è illegale ma non è stato ancora sgomberato.
I residenti del Municipio XV chiedono da mesi che il Camping sia chiuso. Il contratto con la coop Isola Verde, che gestiva l’area, è scaduto da mesi. Pertanto il Camping River è di fatto diventato un campo abusivo. Il sindaco Raggi sfodera improbabili Piani Rom che non vengono applicati e che non fanno che peggiorare la situazione. E i rom, dal canto loro, rivendicano giustizia, rispetto dei diritti, nonché i soldi Ue per l’assistenza ai cosiddetti nomadi. Ebbene, forse l’Anr non sa che i fondi europei in questione scattano previo sgombero dei campi abusivi. E servono ai rom per pagarsi un affitto in case “vere”. Il sindaco Raggi questi soldi quindi ce li ha vincolati a sgomberi che a tutt’oggi non ha ancora effettuato.
La malafede di Rsc, che invoca l’appoggio di tutti coloro che vogliono battersi contro la violenza delle forze dell’ordine – colpevole di irrompere a casa loro e sequestrare mezzi senza assicurazione – di tutti coloro che vogliono denunciare i bluff della Raggi e il razzismo di CasaPound, è sotto gli occhi di tutti. Perché i residenti costretti a convivere con questa bomba sociale sono i primi a chiedere lo sgombero del campo abusivo. Altro che diritti e democrazia. Ecco perché CPI ha tutto il diritto di manifestare al fianco dei cittadini stufi della situazione. Con buona pace dei caminanti e dei paladini della diversità. Qua integrazione, multiculturalismo e “volemose tutti bene” non c’entrano. Da una parte ci sono i residenti, nelle loro legittime case; dall’altra i rom, in un campo abusivo, che devono andarsene, e che invece annunciano battaglia.
In mezzo, dalla parte degli italiani, c’è CasaPound.
Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Roma, centinaia in piazza con CasaPound per chiedere la chiusura del campo rom 26 Aprile 2018 - 6:55

[…] è a fianco dei residenti e, come sempre, la differenza si vedrà costi quel che costi”. I rom avevano indetto una contromanifestazione a un chilometro da quella di Cpi, alla stessa ora, minacciando di “cacciare i razzisti” e […]

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