Reggio Emilia, 4 mar – Sono stati geniali i due (finora) anonimi ragazzi che hanno sbaragliato la concorrenza di centinaia di contendenti, aggiudicandosi il primo premio come miglior maschera al party di carnevale organizzato dal Fuori Orario di Gattatico, Reggio Emilia, uno dei circoli Arci più grandi e organizzati in Italia. I due vincitori si sono presentati alla festa vestiti da marinai, con un enorme testicolo ciascuno che spuntava dalla cerniera del pantalone e due cartelli appesi al collo, a formare la frase “Che due Marò”.
Sono stati geniali, davvero, non tanto per aver cavalcato l’onda mediatica del caso dei fucilieri del San Marco, Latorre e Girone, da due anni in India in attesa di un processo che si annuncia, quello sì, farsesco, quanto per aver individuato un minimo comun denominatore che ha agito in modo subdolo sulla mente di organizzatori e partecipanti. Scorrendo la gallery del sito del Fuori Orario si nota come alla serata abbiano preso parte maschere ben congeniate, decisamente più accattivanti dei due vincitori, per trucco, realizzazione, attenzione ai particolari. Più di qualcuno lo ha fatto notare, tanto sul sito quanto sui social network: “c’erano maschere più belle”. E’ vero, lo ribadiamo, ma i critici non hanno colto il significato recondito di quel travestimento e non possono, quindi, riconoscere e apprezzare il meritato primo posto.
Sono stati geniali i due anonimi vincitori, e questa appare come l’unica verità da cogliere e accettare, perché nel contesto della festa hanno saputo interpretare al meglio anche il contesto dell’epoca. Non esiste più l’Emilia cantata dai Cccp: paranoica, prepolitica, drogata ma attenta ai bombardieri su Beirut, e oggi distratta, apatica e distante dalla realtà; l’Emilia un tempo rossa, e ora arcobaleno come i circoli Arci, che vedono solo battaglie di genere e non sanno più dove volano i bombardieri, anche se sono vicini, sempre più vicini.
Sono stati geniali, anche se probabilmente in maniera inconsapevole, perché nel rincorrere la satira volgare e banale hanno svelato il totem di una certa sinistra contemporanea, che nel circolo Arci di Reggio Emilia si è specchiata, riconosciuta e premiata in due enormi coglioni.
Francesco Pezzuto