Roma, 30 set – Non è vero che la più importante esperienza di amministrazione e governo con cui i grillini si siano mai confrontati si stia rivelando un nulla di fatto: qualcosa Virginia Raggi sta facendo, anche se non riesce a mettere insieme la giunta. Per esempio sta tradendo una delle sue più importanti promesse elettorali, quella di non buttare in mezzo a una strada le famiglie in stato di emergenza abitativa. Nel maggio scorso, non quindi anni fa, in cui del resto la Raggi era fortunatamente confinata dell’insignificanza, l‘allora candidata pentastellata dichiarava:
“Non faremo sgomberi coatti e aiuteremo gli occupanti a trovare una ricollocazione. Dobbiamo rimettere in circolo le buone pratiche”. Le “buone pratiche”, lo si è capito ieri a Roma, sono mobili che volano dalla finestra, padri di famiglia arrestati con i metodi del Bope brasiliano, anziane malate sbattute nei campi rom, pericolosi militanti ventenni disarmati portati via con le manette dietro la schiena come ormai non fanno più neanche con i camorristi. Certo, le azioni delle forze di polizia non dipendono direttamente dal Campidoglio. La risoluzione di un problema su cui l’attenzione del sindaco era stata richiamata da settimane invece sì.
Certo non è colpa della Raggi se qualche vigile urbano ha visto troppi film di Clint Eastwood, ma in genere anche sul tono hard o soft di un intervento della polizia cittadina l’intervento del Campidoglio può pesare. E comunque qualcuno di questi scienziati catapultati nell’Aula Giulio Cesare avrebbe potuto fare qualcosa anche a sgombero avvenuto, se non altro per assicurarsi che gli sgomberati non fossero abbandonati a se stessi, come puntualmente è invece accaduto. Iniziamo proprio bene.
E se la promessa di non fare sgomberi è andata a farsi benedire non appena si sia presentata una occupazione lontana dai potentati a cui anche i grillini non sanno dire di no – i centri sociali – c’è da chiedersi anche che fine abbia fatto l’accorato appello di Beppe Grillo ai “soldati blu”: “Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? E’ quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza”. Faceva tenerezza, l’ex comico, quando diceva: “Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Non con fumogeni ad altezza d’uomo. Chi ti paga è colui che protesta, e paga anche coloro che ti ordinano di caricarlo. Paga per tutti, animale da macello che nessuno considera e la cui protesta, ultimo atto di disobbedienza civile, scatena una repressione esagerata”. Per finire con l’appello: “Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. E’ un italiano, un’italiana come te, è tuo fratello”. E gli sfrattati di via del Colosseo, loro di chi sono fratelli?
Giorgio Nigra
2 comments
gli sfrattati sono figli unici.
in ogni caso mentre a Destra ci sono persone capaci ed incapaci…la sinistra storicamente è la parte politica dei FALLITONI nella vita e nel lavoro.
quindi..sorprese zero.
bell’articolo, ma perche’ non cerchi le risposte dai di maio i di battista ecc.ecc.queste cose per chi sa’ sono scontate ma spetta a voi giornalisti andare a fare domande,indagare,rompere i coglioni,invece questo lamentino quasi contento,nasconde il silenzio che ci sarebbe stato se simone di stefano,non si fosse per l’ennesima volta esposto in prima persona.adesso dovresti far partire una campagnia sull’immediata liberazione dell’ultimo polico autentico che ha questo paese.onore a te e ai tuoi camerati!