Roma, 12 lug – Dopo l’ennesimo, increscioso rogo tossico appiccato all’interno di un campo rom nel lametino, il ministro dell’Interno Salvini sembra intenzionato a procedere a testa bassa sul censimento dei campi rom. La proposta era stata oggetto di pesanti polemiche fin dall’anno scorso, con l’opposizione arrivata ad accusare il Viminale di xenofobia e pulizia etnica.
Fumi tossici nell’ospedale
Ma ieri si è toccato davvero il fondo. Una gigantesca nube tossica, originata da un rogo acceso nel campo nomadi di Scordovillo, che si trova proprio a ridosso dell’ospedale cittadino, ha reso l’aria irrespirabile, rendendo persino necessaria un’interruzione della circolazione ferroviaria, con relativi ritardi dei treni regionali sulla tratta Lamezia Terme centrale – Nicastro. Non solo: la nube tossica è arrivata a lambire il reparto di Pediatria del centro per la cura della Fibrosi cistica dell’ospedale. Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, denuncia a Il Lametino “il grave pericolo per i bambini ricoverati con problemi respiratori di rilievo nel reparto che dirige, aggravati dalla costante emissione di fumi di probabile consistenza tossica che si espandono tutto intorno e che sono provocati dagli incendi incontrollati attivati nel campo rom adiacente”.
La risposta di Salvini
La risposta di Salvini all’accaduto non si è fatta attendere: “Dopo l’ennesimo episodio di violenza, l’ultimo si è verificato ieri con un incendio doloso in zona ospedale a Lamezia Terme, lunedì scriverò a tutti i prefetti per avere un quadro dettagliato e aggiornato in tempo reale delle presenze rom nei campi abusivi o teoricamente ‘regolari’ per procedere, come da programma, a chiusure, sgomberi, allontanamento e ripristino della legalità“, ha scritto su Facebook.
Allarme diossina
“È verosimile che nell’aria si stia sprigionando diossina, che inesorabilmente si deposita sulle nostre coltivazioni, sul nostro corpo e si infiltra anche nell’acqua”, era il grido d’allarme lanciato dall’associazione Quartiere Capizzaglie, “Sarebbe davvero paradossale se l’incidenza dei tumori aumentasse in una città priva di industrie, le famiglie lametine stanno subendo una violenza inaudita che, obtorto collo, deve essere fermata”.
Cristina Gauri