Cagliari, 5 giu – Adolfo Musini, l’88enne ucciso barbaramente a colpi di cesoia nella sua abitazione di piazza Valvassina a Cagliari era diventato un vero e proprio “bancomat” per i tossicodipendenti che hanno così brutalmente assassinato un povero vecchio.
Oltre alla violenza, lo sciacallaggio
Eugenio Corona, il 40enne che ha fisicamente ucciso l’anziano, lo ha lasciato riverso in una pozza di sangue ma poi avrebbe deciso di tornare sulla scena del delitto ore dopo, o forse addirittura il giorno dopo, per rubare con lo scopo di rivendere alcuni oggetti della casa dell’anziano. I carabinieri del nucleo provinciale di Cagliari stanno analizzando i movimenti e la posizione di un ventinovenne che avrebbe aiutato Corona a introdursi di nuovo nell’appartamento del povero Musini, allo scopo di rubare un pc portatile e un televisore.
Pochi euro di guadagno
Tali oggetti sono già in mano ai miliari dell’Arma: un terzo individuo, che non ne conosceva assolutamente la provenienza, li aveva acquistati. Costo dell’operazione di sciacallaggio, poche decine di euro. Investiti, con ogni probabilità, in acquisto di dosi di droga da Corona e i suoi soci. Eugenio Corona, 40 anni in carcere, è reoconfesso. Antonio Perra invece, di 41 anni: avrebbe fornito abiti di ricambio a Corona, nascondendo quelli sporchi di sangue. Un extracomunitario, di cui ancora non si conoscono le generalità, avrebbe invece fatto da “palo” ai due durante l’operazione di sciacallaggio.
Ilaria Paoletti
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