Roma, 14 lug – Sebbene per il valore sia dell’arte che dell’architettura valga il famoso detto “le dimensioni non contano” non si può negare come l’uomo sia attratto atavicamente da ciò che è grande e maestoso. Il desiderio di creare colossali idoli ha abbracciato lungo la storia tutte le principali civiltà del mondo. Il continente che racchiude il maggior numero di statue abnormi, così come le più alte, è l’Asia, ma dal canto suo, l’Italia può vantare, anche se in minor proporzione, una buona serie di giganti monumentali.
Di seguito sono elencate in ordine crescente le 10 statue più grandi d’Italia.
10) Il Monumento ai caduti della prima guerra mondiale eretto nel 1931 a Brindisi è un complesso di ben 12 metri, ma la statua femminile che lo capeggia misura 5m. Opera in bianco marmo di Carrara dello scultore Brindisino Edgardo Simone, in origine fu inaugurata dal re Vittorio Emanuele III sul lungomare cittadino, poi spostata nel ’38 in piazza della Vittoria e infine, due anni più tardi, collocata in piazza Santa Teresa.
9) Con 5,4 metri la Statua di San Michele Arcangelo a Castel Sant’Angelo è la statua più alta di Roma. Un gigantesco arcangelo in bronzo innalzato nel 1753 nell’atto di rinfoderare la spada. Sulla sommità di Castel Sant’Angelo, San Michele è un eterno monito di quella Roma dei Papi allo stesso tempo cristiana, barocca ed opulenta.
8) Posizionato in piazza Duomo a Milano non si può ignorare il monumento equestre a Vittorio Emanuele II. La statua del sovrano misura 5,6m mentre col basamento raggiunge 14,80m. Opera di Ercole Rosa e Inaugurata nel 1896, il bronzo ritrae il re nell’atto di frenare il cavallo per incitare i soldati prima dell’assalto alla baionetta nella battaglia di San Martino.
7) Con 6,8m di altezza la statua in gesso e rame di San Fedele protegge la cima della Torre del Popolo di a Palazzolo sull’Oglio (BS). Realizzata tra il 1813 e il 1838, la statua si ritiene, secondo tradizione, che guardi verso il fiume per sottolinearne l’importanza per il territorio.
6) Si cresce con la Statua della Vittoria Alata del Faro della Vittoria a Trieste. 7,2 metri sulla sommità del faro di 68 metri. «SPLENDI E RICORDA I CADVTI SVL MARE (MCMXV – MCMXVIII)» Il complesso fu completato dal fascismo nel 1927 in onore dei caduti del mare durante la grande guerra.
5) Sempre a Trieste e sempre nel complesso del Faro della Vittoria troneggia coi suoi 8,6 metri la Statua del Marinaio. Un colosso posto a presidiare da una nicchia la colonna del faro e i fasci littori collocati ai suoi lati. Un gigante del mare di guardia al faro e alla vittoria alata.
4) Con 12m di altezza la statua equestre di Vittorio Emanuele II posta al Vittoriano di Roma è grande più del doppio di quella milanese. Collocata sopra la statua della Dea Roma, fu inaugurata nel 1911 insieme a tutto il monumento. Il bronzo della statua fu ottenuto fondendo i cannoni del Regio Esercito.
3) Si sale notevolmente coi 18,5 metri del Faro della Vittoria di Torino del 1928. La più maestosa e colossale delle sculture alate prodotte dal ventennio voluta per il decennale della vittoria della grande guerra. Sulla facciata del basamento in granito rivolta verso Torino è incisa un’epigrafe di Gabriele D’Annunzio: «… FIAT LVX: ET FACTA EST LVX NOVA – MAGGIO MCMXV – MAGGIO MCMXXVIII»
2) Alta 21,13m la statua del Redentore domina la Lucania. Posta sulla cima del monte San Biagio, sopra il porto di Maratea, in provincia di Potenza, il monumento in cemento e scaglie di marmo venne completato nel 1965 da Bruno Innocenti e fu inaugurato senza alcuna cerimonia. Al di là della stazza, la statua non presenta elementi particolarmente attrattivi, e viene indentificata come una sorta di copia minore del Cristo Redentore di Rio de Janeiro.
1) Il podio di statua più grande e alta d’Italia spetta al Colosso di san Carlo Borromeo ad Arona. Il monumento del santo è alto ben 23,4 metri, ma supera i 35 metri se si aggiunge il basamento. Il colosso venne straordinariamente iniziato nel lontano 1538 per volere del cugino Federico, arcivescovo di Milano. Su disegno di Crespi, il monumento fu completato 84 anni dopo nel 1698. Si può accedere all’interno della statua attraverso una ripiegatura del rocchetto, salendo una scala si arriva fin dentro la testa di San Carlo dai cui occhi e orecchie è possibile ammirare il panorama circostante. Va ricordato che Lo scultore Frédéric Auguste Bartholdi soggiornò nella città di Arona pur di studiare il colosso per il suo progetto della Statua della Libertà.
Alberto Tosi
1 commento
“ la statua non presenta elementi particolarmente attrattivi, e viene indentificata come una sorta di copia minore del Cristo Redentore di Rio de Janeiro.” Spero che tu sappia l’incosapevolezza delle parole che dici. Viene raffigurato un Cristo Redentore con il capello corti, complemento diverso dall’iconografia classica e le ali prendono parte da sotto gli avambracci, cosa che non era mai accaduta in una rappresentazione classica del Cristo. Oltre alla storia, a chi era Bruno Innocenti, da chi venne commissionata e perché venne commissionata, le tue parole sono oltremodo offensive. Ti consiglio di rivedere le parole, che di “copie minori” non credo appartenga.