Roma, 22 apr – Non sbagliava affatto Ray Bradbury, autore di Fahreneit 451, nel dire “Senza biblioteche cosa abbiamo? Non abbiamo né passato né futuro”.
L’Italia in particolare, forse come nessun’altra nazione, dispone d’un patrimonio sconfinato di biblioteche storiche: veri e propri templi del sapere dove libri, arte, storia e architettura si intrecciano e creano luoghi dello stupore, cattedrali della bellezza simbolo per eccellenza della nostra civiltà.
Sparse a centinaia su tutto il territorio nazionale, ne raccontiamo le 10 più interessanti.
Biblioteca Malatestiana, Cesena. Prima biblioteca civica d’Italia e d’Europa. Qui vi è anche conservato il più piccolo libro leggibile ad occhio nudo del mondo. La Malatestiana è un gioiello dell’Umanesimo italiano: progettata da Matteo Nuti, allievo di Leon Battista Alberti, fu realizzata nel 1454 presso il Monastero Francescano allo scopo di dare una sistemazione ai preziosi codici dei frati. Un ambiente fuori dal tempo dove l’atmosfera da “Il nome della rosa” è assicurata.
Biblioteca Girolamini, La biblioteca più antica di Napoli, seconda solo alla Malatestiana in Italia. Aperta al pubblico nel 1586, fu assiduamente frequentata da Giambattista Vico. Ospita affreschi settecenteschi di Pietro Bardellino, oltre che 159.700 titoli per lo più antichi, molti dei quali sulla letteratura classica e sulla storia della musica.
Biblioteca Teresiana, Fondata dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1780 nell’ex collegio dei gesuiti, la Teresiana di Mantova fu, in origine, Museo Antiquario e Biblioteca dell’Accademia di scienze e belle lettere, per cui sopravvivono ancora piccole sezioni di oggetti d’arte. Ad oggi la biblioteca ospita circa 400.000 volumi (1500 incunaboli e oltre 1300 manoscritti).
Biblioteca Palatina, Al suo interno sono custoditi gli originali di lettere di Galileo, Machiavelli, Martin Lutero e Giuseppe Verdi. Fondata nel 1761, è situata all’interno del Palazzo della Pilotta. Il nome trae origine dal tempio di Apollo Palatino di Roma. Per accedervi si percorre il maestoso scalone imperiale. Imperdibile la sala di lettura Maria Luigia, dove si trova un busto marmoreo di Maria Luigia, opera di Antonio Canova.
Biblioteca Casanatense, Aperta nel 1701 presso il convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma, all’epoca officiato dai domenicani. Posta al centro di Roma, tra piazza Venezia e il Pantheon, la biblioteca rapisce il visitatore con le sue volte, il pavimento a losanghe, i suoi globi e gli oltre 400.000 volumi, 6.000 dei quali manoscritti e 2.200 incunaboli.
Biblioteche riunite Civica e A. Ursino Recupero, Polo fiore all’occhiello della Trinacria nato nel 1931 dalla fusione della Biblioteca Civica di Catania con la Biblioteca del barone Antonio Ursino Recupero. La Biblioteca tra la sua ricchezza dal patrimonio dell’abbazia benedettina e dalla Biblioteca-Museo Mario Rapisardi. Tra le personalità illustri che consultarono il patrimonio si ha notizia di Goethe, Wagner, Liszt e lo Zar Alessandro II di Russia.
Biblioteca Civica, Nata nel 1688 per volontà del cardinale fermano Decio Azzolino Juniore, consigliere della regina Cristina di Svezia. La biblioteca è famosa per gli antichi testi di medicina raccolti, oltre che per i 127 codici miniati, 4254 disegni e 6500 incisioni. Da non perdere la Sala del Mappamondo, con il fondo più antico. Entrando si notano la scaffalatura in noce a doppio ordine con ballatoio cinto da balaustra, il soffitto in abete a cassettoni e il mappamondo manoscritto, realizzato nel 1713.
Biblioteca Ambrosiana, Fondata dal cardinale Federico Borromeo nel 1607, è un centro totale di studio e di cultura: in essa fiorirono altre istituzioni come il Collegio dei Dottori, Pinacoteca e l’Accademia del Disegno. Con oltre un milione di stampati, quasi quarantamila manoscritti tra cui il celebre Codice Atlantico di Leonardo e antichi scritti in latino, greco, arabo, siriaco, etiopico, copto, cinese ecc. Inoltre, ospita dodicimila disegni di maestri quali Raffaello, Pisanello e Leonardo, ma anche mappe antiche, pergamene e papiri.
Biblioteca nazionale Marciana, Venezia. Su idea di Francesco Petrarca, la Marciana fu ultimata nel 1588 da Scamozzi su progetto del defunto Sansovino. Collocata in piazza San Marco, la biblioteca è specializzata in filologia classica e storia di Venezia. Degno di nota è un manoscritto della Naturalis historia di Plinio, copiato per Giovanni Pico della Mirandola nel 1481 e un esemplare del primo libro stampato a Venezia de le Epistulae ad familiares di Cicerone. Tra i bibliotecari figurò Pietro Bembo, mentre alla sua decorazione contribuirono anche Tiziano, Paolo Veronese e il Tintoretto.
Biblioteca Riccardiana, Firenze. Splendida biblioteca pubblica statale situata nel Palazzo Medici Riccardi. Fondata verso il 1600 ma aperta al pubblico solo nel 1715, il suo patrimonio è sconfinato e in larga parte ancora inedito. Qui fu rintracciata la più antica traduzione in volgare neo-latino del Corano, risalente al 1210, ma anche un manoscritto del X secolo di opere di Plinio il Giovane, l’autografo delle Istorie fiorentine del Machiavelli, una copia manoscritta della Divina Commedia con un ritratto del poeta, un esemplare della Divina Commedia della prima metà del XIV secolo contenente le armi degli Alighieri, una copia del Convivio di Dante postillata da Torquato Tasso perfino il testo originale de I Trionfi del Petrarca.
Alberto Tosi
1 commento
Avrei aggiunto la biblioteca Capitolare di Verona