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Benvenuti nel Bronx di Beppe Sala a Milano

by La Redazione
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Milano, 11 lug – Basta leggere le notizie cittadine (alcune) delle ultime 24 ore nella città amministrata da Giuseppe Sala, detto Beppe, l’uomo che vuole accrescere l’accoglienza agli immigrati, per rendersi conto di quale tipo di emergenza si stia vivendo in città. Di seguito alcuni spunti che offre la cronaca di una giornata qualunque – dal centro alla periferia – all’ombra della Madonnina.

Si comincia nella notte con il “salotto” di corso Como, zona centrale e di tendenza, dove un centinaio di turisti inferociti hanno quasi linciato tre magrebini che oltre a spacciare, avevano derubato alcuni ragazzi di soldi e telefonini all’uscita della discoteca. Tragedia evitata solo dall’arrivo tempestivo di alcune volanti.

Ci spostiamo in piazza Tirana, periferia sud ovest dove, sempre nella notte, un altro immigrato clandestino muore accoltellato con un colpo di cacciavite al cuore in una rissa fra extracomunitari.

All’alba in via Benigno Crespi, zona nord, una ex scuola fatiscente viene sgomberata dai 120 immigrati clandestini che la occupavano abusivamente da mesi. Si temeva una emergenza sanitaria.

Al Giambellino, periferia ovest, una delle tante periferie abbandonate dal sindaco Sala, un marocchino aggredisce con un coltello tre passanti che si rifugiano in un portone. L’uomo viene arrestato per tentato omicidio.

Cronaca di una giornata qualunque, si diceva, ma basta recarsi in via Bolla, poco lontano dal Gallaratese e dal Cimitero Maggiore, per scoprire che un intero quartiere è nelle mani degli immigrati clandestini, come pure lo Stadera in zona sud, e le tremilacinquecento case popolari sono quasi esclusivamente occupate da egiziani, marocchini, ivoriani e nigeriani.

Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Partito Democratico, alza a sorpresa la voce, dice basta agli immigrati e invoca il numero chiuso. Evidentemente l’inversione di rotta dettata da Renzi sul tema sbarchi produce i primi effetti. Inutili. Beppe Sala, va contro lo stesso partito che lo ha eletto sindaco e chiede ancora porte aperte per tutti. E per fare cassa, e sostenere l’accoglienza, sguinzaglia i vigili armati di tablet.

Mentre Milano è un immenso cantiere a cielo aperto per i lavori di ben tre linee della metropolitana, il Sindaco ordina nuovi autovelox sulle strade a maggior percorrenza per punire gli automobilisti milanesi. Mentre il Comune si occupa dell’emergenza (?!?) traffico non arrivano ancora risposte sulla “regolarizzazione” di quella specie di tendopoli che sorge da mesi in piazza Luigi Di Savoia, proprio davanti alla stazione Centrale. Biglietto da visita adatto alla città amministrata da Sala

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2 comments

ANTERO 12 Luglio 2017 - 9:44

Le nostre città son divenute delle africanopolis … e chi dobbiamo ringraziare di tutto ciò ?

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Tony 12 Luglio 2017 - 4:26

Questa gente va rimpatriata… Se i loro paesi d’origine non li vogliono, usiamo le loro ambasciate come centri di ”accoglienza”…

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