Roma, 10 lug – Invitare Beatrice Venezi equivale a “firmare un assegno in bianco al neofascismo italiano”. È questa la surreale posizione di alcuni gruppi di antifascisti francesi che hanno attaccato la scelta del comune di Nizza di chiamare la Venezi in qualità di direttore d’orchestra per un paio di concerti.
“È un direttore d’orchestra neofascista”
La Venezi è stata chiamata dal comune nizzardo a dirigere l’Orchestra Fisarmonica della città in occasione dei tradizionali balletti di Natale e del concerto di Capodanno, ma c’è già chi la contesta per la sua vicinanza al governo di Giorgia Meloni. Una dozzina di associazioni, che spaziano dalla sinistra più o meno estrema all’antifascismo militante, hanno accolto la notizia bollando la Venezi come un “direttore d’orchestra neofascista” e chiedendo alle autorità di annullare l’invito. Un deliro in piena regola, che sembra rivaleggiare in stupidità con le amenità a cui ci hanno abitutati gli antifà nostrani. “Ricordiamo le posizioni politiche e intellettuali assunte da Beatrice Venezi”, si legge nel loro comunicato. La colpa? “Si è impegnata con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, come consigliere musicale”. Anzi, gli antifà francesi le rinfacciano addirittura il prestigio derivante dall’essere un direttore d’orchestra: “Molto presente sui media italiani, ha partecipato alla convention del partito di estrema destra Fratelli d’Italia nel maggio 2022 e ci tiene a dare la massima visibilità possibile all’ideologia che difende, sfruttando per questo la sua notorietà di direttore d’orchestra”.
Il delirio degli antifà francesi contro Beatrice Venezi
Com’è ovvio non poteva mancare l’usuale allarmismo sul pericolo fascista: “In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito rivolto alla signora Venezi a Nizza costituisce un gesto politico che contestiamo e denunciamo con forza”. Agli antifà non va bene nemmeno il fatto che la Venezi sia donna: “L’evidenziazione mediatica della sua condizione di donna per giustificare la sua programmazione nella stagione dell’Opera di Nizza è incomprensibile, in quanto si tratta dell’appoggio al governo italiano, che pretende di limitare i diritti delle donne e mostra valori come ‘Dio, famiglia, patria’, ereditati dall’ideologia di mussoliniana”. Insomma, non si può essere di destra e donna allo stesso tempo. Dopo queste irreprensibili argomentazioni, il comunicato si conclude intimando al comune di Nizza di “non firmare un assegno in bianco al neofascismo italiano sotto la copertura di un evento artistico”.
Michele Iozzino