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Bce ridicola: ora lancia l’allarme recessione (dopo aver alzato i tassi per mesi a livelli folli)

by Stelio Fergola
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Bce recessione

Roma, 23 nov – Avete letto bene, la Bce ora lancia l’allarme recessione. Con una faccia tosta inaudita, la Banca centrale guidata da Christine Lagarde mette in conto l’ipotesi della crisi economica. Noi diremmo: “Che strano, non ce lo saremmo mai aspettati”. Sembra una gag comica e invece è la tragica e sconvolgente realtà: dopo aver fatto di tutto per deprimere l’economia in preda all’ossessione anti-inflazione, ora la Bce si lamenta della possibile recessione e depressione dell’economia.

Dopo mesi di dissanguamenti, la Bce si preoccupa per la recessione

Nessun siparietto da cabaret, è esattamente così. Il rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato ieri dalla stessa Banca centrale, come riportato dal Giornale, è un capolavoro di “mani avanti” su disastri provocati e resi quanto meno probabili da mesi di politiche sanguinarie. Ovviamente, nessuna ammissione di colpa, nonostante si sottolinei in alcuni passaggi del documento che “la recessione resta uno scenario possibile”, considerando anche i  “numerosi tagli alle stime” e delle tendenze economiche che “confermano un quadro debole con consistenti rischi al ribasso”.

Grazie, lo sapevamo già, cara Banca centrale

Dissanguando la propensione agli investimenti per mesi, alzando i tassi fino alle percentuali folli attuali (450 punti dal luglio del 2022 ad oggi) si comprimono le possibilità di crescita dell’economia. Ci arriva, senza essere dei fini economisti, anche un palo della luce. E ci eravamo arrivati anche noi, che per mesi abbiamo sottolineato le follie lagardiane sull’ossessione “anti-inflazione” per una crescita di prezzi peraltro non dovuta alla domanda ma all’incremento di alcune voci strategiche (nella fattispecie, energetiche, come gas, elettricità, benzina e materie prime) che hanno naturalmente trascinato dietro di loro tutto il resto (banalmente, la luce elettrica serve a qualsiasi impianto industriale, così come i trasporti, entrambi divenuti carissimi negli ultimi due anni). Insomma, la Bce che ora lancia l’allarme recessione essendone la prima responsabile è decisamente il punto più basso nella già poco onorevole “classifica europeista” degli ultimi anni.

Stelio Fergola

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